Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2019  novembre 19 Martedì calendario

Sul nuovo romanzo di Domenico Starnone “Confidenza”

La parola confidenza ha due significati. Sembrano simili, ma non lo sono. Avere confidenza con qualcuno vuol dire avere familiarità con qualcuno, potergli rivelare le nostre debolezze; forse, dico forse, in certi momenti potergli dire anche la verità. E la verità non sempre è splendente e cristallina, a volte – spesso – la verità è una massa ingarbugliata, cupa, ingiusta che ci portiamo dentro. E che ha che fare con le cose orribili che ognuno di noi, in segreto, pensa, con le cose orribili che ognuno di noi fa o ha fatto, e che non rivelerebbe a nessuno se non all’unica persona di cui pensa: non mi giudicherà. Avere confidenza con qualcuno, allora, in questo caso, può voler dire: non ho paura del tuo giudizio, perché tu sai chi sono, e sai che sono meglio di così. La confidenza è però anche una rivelazione. Quante volte si dice: è più facile fare confidenze agli estranei. Ti porti un gomitolo scuro nello stomaco, nella testa, anche per anni: e poi te lo tiri fuori dallo stomaco, dalla testa, tutto in un colpo, e lo mostri a una persona. Magari a uno sconosciuto. 
Cos’è Confidenza, il nuovo romanzo di Domenico Starnone? Avere confidenza con qualcuno, o far esplodere un segreto dal proprio corpo, dalla propria mente, perché non ti spinga più dentro, da tutte le parti, non spinga più in tutti i modi per uscire, e tu possa essere finalmente più leggero? O, forse, persino, libero? E una volta che fai una confidenza a qualcuno, sei davvero libero o sei per sempre incatenato?
Domenico Starnone ha scritto molti romanzi memorabili, come gli ultimi, Lacci e Scherzetto, e si è guadagnato premi importanti – tra cui lo Strega con Via Gemito — e un pubblico di affezionati, di nuove leve, ma anche di lettori che a ogni nuovo libro hanno trovato un nuovo scrittore. È come se Starnone fosse cento scrittori differenti. Per un lettore è un’esperienza esaltante, ma anche coraggiosa. Coraggioso è il lettore, che s’inoltra ogni volta in un percorso sconosciuto, coraggioso è lo scrittore. Entrambi sono liberi. Libertà e coraggio sono due parole splendide, sono due parole che Starnone e i suoi lettori hanno. Sono due qualità che Pietro Vella, il protagonista di Confidenza, non ha. Quando lo conosciamo, Pietro è un giovane professore di liceo che vive una storia passionale e tumultuosa con una sua ex alunna, Teresa. In questo periodo, Pietro ha ancora un temperamento ingarbugliato: lui e Teresa si amano, si odiano, si tradiscono, litigano, si rappacificano. E poi un giorno, per suggellare il loro amore, Teresa fa una proposta: «Facciamo che io ti racconto un mio segreto così orribile che nemmeno tra me e me ho mai provato a raccontarmelo, e tu però me ne devi confidare uno equivalente, qualcosa che se si sapesse ti distruggerebbe per sempre». Se lo confidano, questo segreto, ma solo tra loro: a noi, per adesso, non lo dicono. Con noi non sono abbastanza in confidenza. La confessione ha un effetto esplosivo, o forse l’unico effetto possibile: subito dopo, si lasciano. 
Pietro soffre per un po’, poi trova un’altra donna, Nadia – professoressa nella sua stessa scuola, con la forte ambizione di lavorare nell’università —, una donna più lineare, più rassicurante, hanno dei figli, fanno una vita normale. Stanno bene. Ma Teresa è una Coscienza in forma umana: attento a non sgarrare, gli dice, a non diventare una brutta persona. Se lo diventerai, io rivelerò a tutti chi sei tu davvero. Userò contro di te la tua confidenza.
Sotto la spinta di questa bomba a orologeria che ticchetta per tutto il romanzo, assordando e proiettando un’ombra nera anche sugli eventi più gioiosi – il matrimonio, i figli, il successo lavorativo di Pietro che pubblica due libri (successo che coincide con la disfatta lavorativa di sua moglie, a cui però lui non ha il coraggio di dare il giusto peso, perché ha paura di indagare il buio) – Pietro diventa davvero l’uomo sincero e leale che vuole essere da sempre. Passano gli anni e lui è soddisfatto e realizzato. E anche se i suoi figli soffrono le sue assenze e il suo egoismo, e sua moglie deperisce e rinasce senza l’aiuto di suo marito sotto i colpi della vita, la ruota è girata e tutto gli va bene: la famiglia, i colleghi, gli intellettuali, i lettori, tutti – spesso dolorosamente – lo amano. Guardate come sono bravo, come sono buono. Va bene, ma sono reali questa bontà, questa sincerità? Va bene, ma se Teresa un giorno lo tradisse? 
Teresa si riaffaccia nella sua vita sempre, nei decenni, per ricordargli: stai attento, eh. È un bene, è un male? Chi è il più pericoloso tra i due? Lui, che ha costruito un nuovo Pietro – falso? vero? – di cui è soddisfatto? O lei, che quando vuole può distruggerlo?
I veri romanzi non finiscono. Confidenza non finisce mai. Leggi l’ultima frase, volti pagina e ti prende la vertigine del vuoto. Ti immagini un Pietro Vella affacciato al balcone, dentro un vento autunnale, che guarda prima il mondo sotto di lui, poi il cielo sopra di lui. Cosa farà adesso? Cosa starà pensando per davvero? Delle persone vere, di quelle che amiamo soprattutto, non sappiamo niente. Guardiamo Pietro e finalmente lo sappiamo: non conosciamo neanche lui.
A questo punto, però, anche io devo fare una confidenza: sono una lettrice assidua di Starnone. E allora prima di leggere mi chiedevo: dopo Lacci e Scherzetto, per prendere solo i suoi ultimi romanzi, che sono una meraviglia di cattiveria, di umanità, e di scrittura, potrà esserci un altro romanzo? Ci sarà ancora qualcosa che gli premerà davvero raccontare e che saprà come raccontare? Poi ho letto. E la risposta ha una sola parola: sì. 
Pur stando completamente nel mondo di Starnone, Confidenza è una cosa tutta nuova. La storia di questo Pietro Vella che non esiste se non nello specchio degli occhi degli altri. La storia di un uomo che vuole essere buono, e giusto. Non perché bontà e lealtà siano insiti in lui, tutt’altro, ma perché Pietro – anche se non lo ammetterà mai con sé stesso – vuole piacere, vuole essere adulato, ma soprattutto – e questo non lo dirà nemmeno sotto tortura – vuole essere amato.