Anteprima, 18 novembre 2019
Tags : Antonello Falqui
Biografia di Antonello Falqui
Antonello Falqui (1925-2019). Regista. Autore tv. Fece la storia dello spettacolo leggero televisivo con Il Musichiere, Studio Uno, Biblioteca di Studio Uno, Canzonissima, Teatro 10, Milleluci (con Mina e Raffaella Carrà insieme), Al paradise ecc. Figlio del critico letterario Enrico Falqui (1901-1974), iniziò come aiuto regista di Curzio Malaparte durante le riprese di Il Cristo proibito, nel 1950. Arrivò in Rai nel 1952. «Avevo studiato regia al Centro sperimentale di cinematografia, e con Mike Bongiorno mettemmo in piedi un programma che si chiamava Arrivi e partenze. Poi l’anno dopo fu la volta di Ottovolante. Insomma, non me lo chiesi: cominciai e continuai a farlo. Ma mi è sempre piaciuto il varietà, da ragazzino marinavo la scuola per andare al cinema Bernini, era in via Borgognona, a vedere Renato Rascel, il Woody Allen italiano». Con Guido Sacerdote formò la coppia di «autori dei più eleganti varietà della storia della Rai» (Paolo Conti). Insieme scoprirono e diressero, tra le altre, le Gemelle Kessler: «Le tedesche, quando sono belle, sono imbattibili» (a Leandro Palestini). Fu nel suo Teatro 10 che il 23 aprile 1972 andò in onda uno tra i più celebri duetti canori nella storia della televisione italiana: quello tra Mina e Lucio Battisti. Ultimo spettacolo diretto, la prima edizione di Telethon (1990, con Pippo Baudo e Gianni Minà). «Berlusconi editore l’ho conosciuto bene. Nell’83 mi offrì 3 miliardi di lire per fare due varietà l’anno e la supervisione sulle tre reti per l’intrattenimento. Mi sembrava un capofficina, teso a inzeppare di spot gli show. Le interruzioni pubblicitarie avrebbero ucciso il varietà e io non volevo esserne complice. E per questo odio l’Auditel». Grande fumatore. La notizia della morte è stata data sull’account Facebook di Falqui con un messaggio in prima persona: «Sono partito per un lungo lungo lungo viaggio… potete venire a salutarmi lunedì 18 novembre alle ore 11 nella chiesa S. Eugenio a viale delle Belle Arti a Roma».