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 2019  novembre 17 Domenica calendario

Usa, primato mondiale per petrolio e gas

Gli Stati Uniti sono diventati il più grande produttore di petrolio al mondo, oltre che di gas naturale: un obiettivo facilitato dalla deregulation voluta dall’amministrazione. Il settore energetico tradizionale, petrolifero e del gas, una volta contato l’indotto rappresenta il 7,6% del Pil e il 5,6% dell’occupazione, pari a 6,7 milioni di lavoratori. In dieci anni la produzione di greggio Usa è più che raddoppiata e oggi ha raggiunto di recente 12,8 milioni di barili al giorno. Quest’anno la produzione petrolifera è aumentata del 9,4 %. La fratturazione idraulica, la rivoluzione tecnologica che ha guidato la crescita, dovrebbe da sola generare incrementi della produzione del 16%. Nel quarto trimestre gli Usa appaiono destinati anche a diventare per la prima volta Paese esportatore netto di greggio, anticipando un risultato previsto per l’anno prossimo. L’export netto di gas naturale è raddoppiato nella prima metà del 2019, con il gas liquefatto cresciuto del 37%. Il Paese è un esportatore netto di gas dal 2017: prima volta in 60 anni.
La produzione, secondo l’outlook del Dipartimento dell’Energia, potrebbe continuare a crescere nei prossimi 7 anni. Dopo una media record di 12,3 milioni di barili nel 2019 salita di 1,3 milioni dal 2018, per il 2020 la previsione è che possa lievitare di altri 900.000 barili l’anno ad una media di 13,2 milioni. Anche se sono in corso rallentamenti della nuova corsa all’oro nero: il numero di pozzi attivi è sceso quest’anno del 22%. Le dimensioni di questa frenata sono in discussione ma non azzerano la crescita: società specializzate quali IHS Markit si aspettano uno stop più brusco l’anno prossimo, seguito da una pausa nel 2021 e da modesti rilanci nel 2022. I produttori sembrano intenzionati a rallentare i nuovi investimenti: hanno tagliato quattro miliardi nel 2019 rispetto al 2018 e nei prossimi tre anni potrebbero decidere riduzioni di altri 20 miliardi, puntando su maggior efficienza.