Il Sole 24 Ore, 17 novembre 2019
Per Ilva il modello British Steel
Decenni di crisi e agonia risolti in 6 mesi. British Steel, a cui oggi in Italia si guarda come esempio da replicare per l’Ilva, è un caso paradigmatico di salvataggio. Taranto e Scunthorpe, dove ha sede l’ex acciaieria di Stato inglese, sono città gemelle: entrambe vittima del declino ormai trentennale dell’acciaio.
Negli anni ’70, lo stabilimento di Scunthorpe impiegava 25mila addetti e in tutto il paese il comparto dell’acciaio dava lavoro a 300mila persone. Dopo 40 anni, ci sono solo 30mila lavoratori in tutta l’Inghilterra, e nella British Steel solo 3mila.
Il colosso siderurgico inglese è fallito lo scorso maggio, dopo due passaggi in mano privata: il colosso indiano Tata aveva rilevato l’industria nel 2007 quando British Steel si era fusa con un gruppo olandese e aveva dato vita alla multinazionale Corus. Dopo nemmeno 10 anni, però, Tata ha detto addio, tra perdite milionarie, a Corus che è stata rilevata dal fondo Greybull Capital, protagonista di una gestione controversa: la British Steel è stata regalata, ma l’azionista non ha fatto nessuno degli investimenti promessi. E la scorsa primavera ha alzato bandiera bianca. Negli ultimi mesi il Governo britannico ha tenuto in vita l’acciaieria, con un prestito-ponte modello Alitalia, ma l’amministrazione straordinaria è stata brevissima. La settimana scorsa, British Steel è stata venduta al gruppo cinese Jingye per 70 milioni di sterline. Il tutto in 180 giorni, conun colpo di scena finale: i cinesi sono comparsi sulla scena solo poche settimane prima. Per mesi, erano state intavolate trattative il fondo turco Ataer. Ma l’invasione della Siria da parte di Erdogan, unito alle precedenti polemiche sul fatto che l’acciaio inglese venisse salvato dal fondo pensione dei militari turchi, ha fatto cambiare idea. In realtà il costo per i cinesi è molto più alto, perché l’acquisto è condizionato a un piano di riconversione dell’impianto, da carbone a energia pulita, che richiede un investimento da 1,2 miliardi.