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 2019  novembre 17 Domenica calendario

Suona il pianoforte mentre viene operato al cervello

Non è la prima volta che accade nel mondo e nemmeno in Italia, ma quando un paziente viene operato al cervello da sveglio rappresenta sempre un raro caso e a sé. È vero che il cervello non sente dolore ma soltanto il pensiero del taglio del cranio porta con sé numerose paure e fantasie letterarie. L’ultimo intervento di questo tipo nel nostro Paese è stato portato a termine a Cesena da un team specializzato dell’ospedale Bufalini su un paziente molto particolare: un musicista jazz, colpito da tumore al cervello, che per tutta la durata dell’operazione ha suonato il pianoforte. Con una eccezionalità in più: durante l’operazione sono state mappate aree cerebrali specifiche per la musica, un elemento che potrà gettare una nuova luce sulla complessità dei processi cerebrali. 

LA TECNICA
Gli interventi con la tecnica della Awake Surgery, la chirurgia da sveglio, sono stati da tempo sdoganati da alcuni dei medical drama più seguiti della tv e sono finiti, per davvero, perfino su dirette streaming via social a scopo educativo. Si effettuano in determinati casi su pazienti che vengono lasciati in condizioni di veglia per uno scopo duplice: da un lato asportare la massa tumorale e dall’altro salvaguardare abilità specifiche e qualità di vita post intervento. E se a novembre del 2017 il paziente a Ferarra suonava un clarinetto, a Livorno a settembre 2018 un paziente operato per 6 ore conversava amabilmente con l’equipe per tutto l’intervento e a Taranto il 24 aprile scorso una paziente continuava a suonare il violino. 

L’INTERVENTO
Nel caso di Cesena i medici hanno monitorato per tutto il tempo le abilità musicali della persona operata, un insegnante e cultore di musica jazz, che mentre era sotto i ferri ha eseguito diversi brani al piano. Durato circa cinque ore, l’intervento è stato eseguito nei giorni scorsi da un’equipe multidisciplinare. «Ciò che lo rende piuttosto raro ed eccezionale – spiega il dottor Luigino Tosatto, direttore dell’Unità operativa di Neurochirurgia del Bufalini insieme ai dottori Vincenzo Antonelli e Giuseppe Maimone – è che in questo paziente per la prima volta abbiamo localizzato aree cerebrali specifiche per la musica, molto complesse da rilevare, per preservare le sue abilità musicali durante l’asportazione della massa tumorale. Inoltre tale approccio ci permetterà di comprendere meglio la complessità dei processi cerebrali che sottendono alcune funzioni cognitive superiori della mente umana, fra cui le abilità artistiche e musicali». 

LE CAPACITÀ
Nello specifico durante l’intervento sono state mappate e monitorate tre capacità di comprensione musicale: il riconoscimento dei toni melodici, il ritmo e il contorno musicale. 
Al Bufalini la metodica dell’Awake Surgery è iniziata da qualche anno dopo un periodo di perfezionamento dei neurochirurghi cesenati in vari centri tra cui il dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Montpellier diretta dal professor Hughes Duffau, luminare della materia. Nel 2014 Roger Fritsch, un violinista della Minnesota Orchestra, affetto da tremori alle mani di origine neurologica, subì alla Mayo Clinic di Rochester (Minnesota) l’impianto di elettrodi in una particolare zona del cervello mentre suonava il violino. In Brasile nel 2015 un paziente non solo ha suonato la chitarra mentre veniva operato al cervello ma ha anche cantato.

SUI SOCIAL
Incredibile quello che ha vissuto una ragazza di 25 anni, Jenna Schardt, perché il suo intervento è stato trasmesso dal Methodist Dallas Medical Center su Facebook Live: per 45 minuti migliaia di spettatori si sono sintonizzati per assistere in streaming alla delicata operazione chirurgica durante la quale Jenna ha dialogato con i medici aiutandoli a mappare il suo cervello e rispondendo con precisione alle loro domande, regalando qua e là anche qualche sorriso.