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 2019  novembre 15 Venerdì calendario

LA STORIA DELLA 70ENNE STUPRATA A RIPETIZIONE E TENUTA PRIGIONIERA A MILANO, DAL RAGAZZO CONTATTATO ONLINE PER FARE SESSO A PAGAMENTO, SI ARRICCHISCE DI NUOVI DETTAGLI - L’UOMO, DANIELE CORONA, È STATO ARRESTATO DUE VOLTE PER STALKING E ATTI PERSECUTORI AI DANNI DELLE COMPAGNE - DA ALLORA, SI E’ MESSO A CACCIA DI ESCORT, PASSANDO ORE NELLE RICERCHE SUI SITI INTERNET E AL TELEFONO PER CHIEDERE IL PREZZO E AGLI APPUNTAMENTI SI PRESENTAVA ARMATO DI COLTELLO… -

  L'inchiesta non si è conclusa con l'arresto: è appena cominciata. Daniele Corona, cocainomane che non ha mai lavorato in vita sua, a lungo mantenuto dalla mamma, è un 29enne ammanettato dalla squadra Mobile di Lodi: origini siciliane, residente da un amico a Villanova del Sillaro, duemila abitanti in provincia di Lodi, è un maniaco seriale di prostitute.

La penultima vittima è un'anziana italiana che riceve in casa, in un elegante palazzo all'Arco della Pace. Dopo aver accettato un rapporto a pagamento, agganciata sul sito internet sul quale si pubblicizza, per undici ininterrotte ore, dalle 22 alle 9 nella notte tra il 2 e il 3 novembre, la 70enne è stata tenuta prigioniera sotto la minaccia di un coltello, massacrata con pugni al volto e violentata a ripetizione dal balordo, in passato arrestato già due volte per persecuzioni contro le compagne.

L'ultima escort vittima è stata una donna colombiana che, alle 2.30 della notte tra mercoledì e ieri, ha dapprima fotografato di nascosto il balordo, mentre era sotto la sua abitazione a Lodi, e che poi ha respinto l' aggressione di Corona soltanto perché, provvidenzialmente, aveva chiesto a un amico, non fidandosi di quel «tipo strano», di aspettare fuori sul ballatoio, pronto a intervenire.  

L'amico è entrato e ha costretto Corona alla fuga. Il successivo allarme lanciato alle forze dell'ordine è stato raccolto dalla squadra Mobile che, grazie proprio alle immagini sul cellulare (la colombiana, 42 anni, aveva fotografato anche la targa della macchina) è andato a catturarlo. Il balordo dormiva, l'amico che lo ospitava è caduto dalle nuvole, così ha giurato.

L'identità del maniaco è stata resa nota solo dagli stessi agenti di Lodi, non dai magistrati, compresi quelli di Milano, nonostante una diffusione del profilo di Corona potrebbe aiutare il riconoscimento da parte di altre vittime. Sulle tracce del balordo, a uno stadio avanzato, c' erano i carabinieri della Compagnia Duomo (il Nucleo investigativo del capitano Alessandro Governale), che avevano raccolto la denuncia dell' anziana e avevano lavorato sul numero di cellulare del balordo trascritto dalla 70enne su un' agenda, nascosta in un cassetto. Precauzione tipica delle escort a domicilio.

Ai vecchi segugi della Mobile di Lodi, Corona ricorda da vicino, anzi «da vicinissimo», Matteo Dendena, un altro cocainomane che nel 2017 a Lodi massacrò con 189 coltellate una prostituta colombiana 62enne «colpevole» di non aver avallato uno sconto di 30 euro. Corona, per certi versi, inquieta maggiormente per i misteri che si porta dietro: contro di lui ci sono (almeno) tre casi accertati, oltre all' episodio di Milano, ma il concreto rischio è che l' elenco sia parecchio più corposo.

Negli ultimi due anni, Corona è stato arrestato due volte per stalking e atti persecutori ai danni delle compagne. Da allora, un precipitare senza fine, a caccia di escort, passando ore nelle ricerche sui siti Internet e al telefono per chiedere il prezzo, prima dei chilometri percorsi in tutta Lombardia e degli appuntamenti ai quali si presentava armato di coltello. Nessuno esclude che abbia preso di mira le donne che si prostituiscono in strada, con conseguenze ulteriormente tragiche. Notti a guidare in cerca di prede.

Lodi, maggio 2019. Il balordo gira appunto in macchina. Telefona a una 55enne che ha conosciuto da poco. La convince a prendere insieme un caffè. Lei accetta. Quando entra nell' abitacolo, puntandole il coltello alla gola il maniaco la obbliga a seguirlo in un motel, il « Silk» di San Martino in Strada, lo stesso in cui il ragioniere di Arese Andrea Pizzocolo fece a pezzi la 18enne escort romena Lavinia, nel 2013. Corona sequestra l' amica e la costringe ad atti sessuali, strafatto come al solito di cocaina.

Trascorrono sei mesi, arriviamo all'8 novembre. Dovera, provincia di Cremona. La prostituta è moldava. Riceve in casa. Lei pure, come la colombiana, non si fida. Telefona agli amici, li invita a tenere acceso il cellulare. Arrivano i carabinieri di Pandino. Trovano Corona sul posto, braccato dagli amici della donna che lo stanno per linciare. Il balordo parla di un rapporto consenziente, la vittima sostiene il contrario. Sul maniaco seriale Daniele Corona indagano tre Procure: Lodi, Milano, Cremona.