Il Messaggero, 14 novembre 2019
Le vacanze a caccia di alieni
I marziani decisi a conquistare il pianeta nel film La guerra dei mondi, diretto da Byron Haskin nel 1953, ispirato all’omonimo romanzo di H.G. Wells del 1897. Il dinosauro spaziale giunto da Venere e assediato dall’esercito al Colosseo – protagonista del film A 30 milioni di km dalla terra di Nathan Juran, nel 1957. Gli extraterrestri bendisposti verso l’uomo, come racconta il film E.T. l’extra-terrestre di Steven Spielberg nel 1982. E quelli, seducenti, con le fattezze di Jeff Goldblum, Jim Carrey e Damon Wayans, di Le ragazze della Terra sono facili, diretta da Julien Temple nel 1988.
Senza dimenticare, gli alieni che affollano l’universo in Star Trek, Star Wars e via dicendo. Letteratura, cinema, fiction, musica, hanno nutrito il nostro immaginario di suggestioni legate agli alieni. E la cronaca di storie di avvistamenti a quell’immaginario ha dato una mappa articolata di mete in tutto il mondo, dall’Area 51, base militare a nord-ovest di Las Vegas, in Nevada, che secondo alcuni ufologi sarebbe il luogo di contatti tra il governo Usa e gli extraterrestri, fino a Roswell, in Nuovo Messico, dove il 2 luglio 1947, si diffusero le notizie della caduta di un disco volante – con tanto di comunicato ufficiale, dopo smentito, a illustrarlo e del ritrovamento di presunti alieni, che sarebbero poi stati portati proprio all’Area 51. Di incontro ravvicinato, sempre nel 1947, si parla a Bauru nello stato di San Paolo, in Brasile e, nel 1965, a Valensole, in Francia, dove l’agricoltore Maurice Masse raccontò l’atterraggio dell’astronave e l’arrivo di due individui alti come bambini di otto anni, con testa grossa e calva.
Si apre con l’Italia e, precisamente, tra i rilievi alpini della provincia di Brescia, in Val Camonica, Atlante delle zone extraterrestri di Bruno Fuligni, edizioni L’ippocampo. Segni di una visita aliena sarebbero nelle pitture rupestri. «Tra circa centoquarantamila petroglifi raffiguranti animali, simboli o uomini dice l’autore troviamo raffigurazioni più enigmatiche, tra cui una celebre scena con due cosmonauti in levitazione: due uomini che si fronteggiano, con la testa coperta da quello che sembra proprio un casco da tuta spaziale».
In Scozia, l’appuntamento è al forte di Craig Phadrig a Inverness. Le mura, forse risalenti all’Età del Ferro, sembrano vetrificate come se la pietra fosse stata esposta a temperature «oltre i mille gradi Celsius». Ad avvistare presenze aliene, sulla via verso Lipsia, nel 1768 è Goethe, che documenta «una sorta di anfiteatro meravigliosamente illuminato». A Londra, nel 1883, Joseph-Henri Boex, guardando il Tamigi nota «un gran cerchio di coni bluastri e traslucidi, con la punta rivolta in alto». Di bacchette animate parlano più testimoni in diverse città ed epoche, incluso Casanova nei dintorni di Roma.
«Gli Ufo viaggiano a ondate spiega Fuligni – dopo quella del 1947 gli avvistamenti si riducono, fino alla straordinaria «Grande ondata del 1954» che sommerge il mondo. Luci e fenomeni strani vengono individuati negli Stati Uniti, in Brasile, in Thailandia, e in tutta Europa, principalmente in Francia». A Chabeuil, a est di Valence, nel 1954, una donna dichiarò di aver visto, nell’area del cimitero, «un esserino alto un metro e dieci, un metro e quindici, che sembrava avvolto dalla testa ai piedi in uno scafandro trasparente». Lo stesso anno, un Ufo fu avvistato su Antananarivo, capitale del Madagascar. Paese che vai, alieno che trovi.