La marea
Agisce a Venezia come altrove. Sole e Luna esercitano la loro forza di gravità e attirano i mari verso l’alto.
La tettonica
La placca dell’Adriatico si infila sotto agli Appennini. «Scende con un’inclinazione di un grado e mezzo verso ovest e abbassa di un millimetro all’anno la costa da Trieste a Ferrara, così come Pianura Padana e Alpi Occidentali» spiega Carlo Doglioni, presidente dell’Ingv, istituto nazionale di geofisica e vulcanologia.
Natura del terreno
La depressione causata dalla tettonica si riempie di sedimenti: «Sabbia e argilla, che sono rocce morbide», spiega Marco Anzidei dell’Ingv. «Con il tempo si compattano e si abbassano». Il terreno che si comprime aggiunge mezzo millimetro all’anno allo sprofondamento di Venezia. Luigi Tosi del Cnr studia da vent’anni il suolo nella Laguna: «Bastano i restauri di palazzi o le opere accessorie del Mose per aggiungere peso e farci vedere abbassamenti di un millimetro. Sono fenomeni minimi, li misuriamo con i satelliti».
Estrazione di acqua
«Tra gli anni ‘50 e ‘60 dalle falde profonde è stata estratta molta acqua per alimentare le industrie di Porto Marghera», spiega Giuseppe Gambolati dell’università di Padova. «Per questo motivo Venezia ha perso 13 centimetri». Quando ci si è accorti del danno, alla fine degli anni ‘60, l’estrazione è stata vietata e l’abbassamento si è fermato. Gambolati è autore di un piano per risollevare la Laguna. «Pompando acqua in profondità in 12 pozzi, il suolo si rialzerebbe di 30 centimetri in 10 anni».
Meteo
«Il maltempo coincide con una bassa pressione dell’atmosfera. E la bassa pressione dell’aria permette al mare di alzarsi: un centimetro per ogni millibar. Martedì per questa ragione avevamo un mare più alto di 20-25 centimetri», spiega Georg Umgiesser, oceanografo del Cnr. In più, lo scirocco a 100 chilometri all’ora spingeva verso nord onde di 4 metri.