Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2019  novembre 14 Giovedì calendario

Biografia di Mauro Valeri

Mauro Valeri (1969-2019). Sociologo. Scrittore dei neri nello sport. Raccontà le storie del pugile mulatto italico Leone Jacovacci, del Negro, ebreo comunista nonché partigiano Alessandro Sinigaglia e di Balotelli. «Ha scritto diverse voci del Dictionary of race, ethnicity & culture, per esempio, ma la cosa più importante che ci lascia è il libro iniziale, La razza in campo, che già nel sottotitolo, Per una storia della Rivoluzione nera nel calcio, mostrava le tesi dei suoi studi. Nel tomo da oltre seicento pagine, terminato nel 2005, Valeri ripercorreva le vicende – sportive e umane – di un incredibile numero di calciatori neri e meticci che erano riusciti ad affermarsi nei campi di calcio in Uruguay, in Francia, in Germania, nell’Italia fascista monorazziale per forza, luoghi a loro vietati per decenni. Con La razza in campo, Valeri avrebbe aperto un vero e proprio filone di scrittura, un genere consolidato nella stagione successiva con Black Italians. Atleti neri in maglia azzurra, il racconto, questo, di trentanove pionieri dell’affermazione agonistica (e della resilienza civile) all’interno del nostro Paese» [Rep.]. « Ma Mauro Valeri non è stato solo uno storico o un divulgatore. È stato attivista della lotta al razzismo in prima linea. Soprattutto nel denunciare tutte le forme di banalizzazione che hanno sempre teso a ridurre il fenomeno, a declinarlo come semplice incidente di percorso di poca entità. Valeri teneva i seminari nelle squadre di calcio ai tempi in cui i club erano scettici e quasi infastiditi dal “dovere” di ascoltare questo studioso che raccontava. Poi c’era la cura del particolare, l’attenzione a raccogliere tutti i dati, dalla serie A alla Terza Categoria, relativi a fenomeni di discriminazione» [Piccioni, Gazzetta].