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 2019  novembre 13 Mercoledì calendario

Alla moglie di Ian Flemming piaceva essere frustata. Missive bondage all’asta

Le donne, l’arme e l’amore sadomaso. C’è l’Ian Fleming più segreto e sessualmente estremo nelle lettere inedite che Sotheby’s metterà all’asta a inizio dicembre a Londra. Secondo le stime, c’è chi pagherà addirittura 300 mila sterline per avere queste 150 missive inviate o ricevute dal padre di James Bond, molte di esse inedite, le prime risalenti agli anni Quaranta, le altre che arrivano fino alla sua morte nel 1964, a 56 anni, per problemi cardiaci innescati da fumo e abuso di alcol. «Sono documenti rari e straordinari», dice lo studioso di letteratura e archivistica Gabriel Heaton, «anche perché Fleming non riesce a scrivere una frase che sia noiosa».La corrispondenza più interessante è tra il grande scrittore londinese e la sua amante e poi moglie favolosamente mondana Ann Charteris. Fleming inizia a flirtare con lei negli anni Trenta, quando era sposata al terzo barone O’Neill, Shane, successivamente morto in guerra nel 1944, e poi con il magnate dei giornali e secondo visconte di Rothermere, Esmond Harmsworth. Infine, il matrimonio con Fleming nel 1952. In questi anni, con carta e penna, Ian e Ann danno “sfogo”, sottolinea Heathon, «a tutta la loro libido e immaginazione».Non è un caso che proprio nell’anno del loro matrimonio, Fleming scriverà Casino Royale, il primo romanzo della saga di Bond che poi produrrà cento milioni di copie vendute, altri tredici tra romanzi e collezioni di racconti e quasi trenta film, tra cui il prossimo No time to die, "Non c’è tempo per morire”.«Mi manchi e ti voglio», scrive Ann, «anche se tu mi frusti. Ma adoro che tu mi faccia male e poi mi baci subito dopo». Fleming risponde: «Mi piace frustarti e strizzarti, tirarti i capelli neri». Ancora lo scrittore: «E poi così siamo felici quando ci infiliamo le spille nei nostri corpi, così ci piacciamo, senza comportarci troppo da adulti. Ma mi raccomando, non lasciare queste mie lettere nelle tue mutande e reggiseni». Ann, allora ancora sposata con Harmsworth, fantastica: «Magari arrivasse ora una fata a dare una moglie perfetta a Esmond, con me invece nel tuo letto con una ruvida frusta di cuoio affinché tu possa comportarti bene per i prossimi quarant’anni…».Ann, però, a un certo punto rimprovera Fleming: «L’unica persona con la quale non vai a letto sono io!». Non a caso, negli anni Cinquanta, la signora Fleming ha un altro amante, e cioè il leader laburista Hugh Gaitskell, in pubblico un mezzo frate, in privato scatenato ballerino.Gaitskell era uno dei frequentatori di Goldenye, non l’operazione di guerra antifranchista cui Fleming partecipò durante la Seconda guerra mondiale e neanche un romanzo da cui è poi stato tratto il film (la trama fu invece di Michael France), bensì la casa in Giamaica dove lo scrittore forgiò tutti i capolavori della serie. Gli altri ospiti abituali erano Lucian Freud, Noël Coward, Truman Capote: «Truman è qui», scrive Fleming in un’altra lettera ad Ann, «è appena arrivato da Mosca, con quel suo visino stretto sotto il cappello di un’uniforme sovietica…». A un certo punto però Fleming si stufa di 007 – «sono incredibilmente stanco di questo coglione di Bond» – anche se scrive come un treno, un romanzo all’anno. Su Dalla Russia con amore, per esempio, commenta: «Ne ho scritto un terzo in un mese, un capitolo a settimana!».Queste straordinarie lettere sono però impregnate anche di dolore e tenerezza. Per esempio quando nel 1948 Ann dà alla luce prematuramente una bambina avuta con Fleming. La piccola muore soltanto otto ore dopo: «Non ho nulla da dirti per alleviarti il dolore», scrive Ian, mentre sta giocando a golf proprio con l’allora marito di lei, Esmond Harmsworth, «posso solo mandarti i miei abbracci, il mio amore e le mie preghiere».Nel 1952, poco dopo il loro matrimonio, nascerà però Caspar e Fleming per festeggiare comprò una macchina da scrivere d’oro. “D’oro” come il valore delle missive ora all’asta, ha spiegato al Telegraph il biografo di Fleming Andrew Lycett: «Sono perfette se volete davvero conoscerlo». Ma la maledizione non andò via: l’unico figlio Caspar dello scrittore si suicidò a 23 anni, nell’ottobre 1975. Mentre Ann morì nel 1981, a 68 anni. Prima però, a poche settimane di distanza dalla morte del suo amato Fleming nel 1964 (proprio nel giorno del compleanno di Caspar), Ann scrive: «Ora che l’incredibile è accaduto, non c’è niente di più importante di aver visitato la Luna», storpiando Antonio e Cleopatra di Shakespeare, «non sono mai riuscita a capire la vera differenza tra amore e amore fisico, ma adesso sì.Almeno, i nostri ultimi mesi insieme sono stati incredibilmente felici».