Simone Filippetti per www.ilsole24ore.com , 12 novembre 2019
ROULA HOP! LA KHALAF ZOMPA ALLA GUIDA DEL ''FINANCIAL TIMES'', PRIMA DONNA NELLA SUA STORIA: DOPO 14 ANNI AL TIMONE, LIONEL BARBER HA ANNUNCIATO L'ADDIO VIA EMAIL - LA RICERCA DEL SUCCESSORE ERA INIZIATA LO SCORSO MAGGIO E SARÀ LA SUA VICE CHE LO AFFIANCAVA DA 3 ANNI. MOLTO FOCALIZZATA SUL MEDIORIENTE, PER LE SUE ORIGINI LIBANESI, KHALAF CONOSCE MOLTO BENE L'ITALIA, HA UNA SPICCATA ATTENZIONE SU TEMI MACRO E SULLA POLITICA ESTERA, MA MENO SULLA FINANZA -
È un simil-terremoto quello che è avvenuto a Londra nello scintillate edificio in cristallo di Friday Street, che guarda la cupola della cattedrale di St. Paul, la nuova sede del Financial Times. Dopo 14 anni al timone, il potente e storico direttore Lionel Barber ha annunciato il suo addio. Al suo posto la prima donna alla guida del quotidiano britannico: Roula Khalaf .
Con un’email, il direttore che ha portato la nave del più autorevole quotidiano economico inglese (e mondiale) fuori dalla tempesta che si è abbattuta sul mondo dell'editoria, sotto forma di rivoluzione dell'on-line, crollo della pubblicità, invasione dei social media, ha annunciato alla redazione che da gennaio lascerà il ponte di comando, dove era salito nel novembre del 2005, un'era geologica fa rispetto alla velocità delle trasformazioni degli ultimi anni.
La prima volta di una donna
La sera di lunedì 11 novembre non era però ancora noto il nome del successore la cui ricerca era iniziata lo scorso maggio. Nella giornata del 12 novembre è stato invece comunicato che a prendere in mano la pesantissima eredità e uno scettro non facile sarà la sua vice, Roula Khalaf che lo affiancava da 3 anni. Oltre al clamore dell'addio, l'altra notizia è che alla poltrona più alta del quotidiano salmonato arriva per la prima volta una donna. Molto focalizzata sul Middle East, per le sue origini libanesi, Khalaf conosce molto bene l'Italia, per aver partecipato varie volte al forum che l'Ambasciata italiana di Londra organizza ogni anno a Venezia per la stampa inglese. Il nuovo direttore, che entrerà in carica a gennaio, ha una spiccata attenzione su temi macro e sulla politica estera, ma meno sulla finanza.
E' una sorpresa la tempistica, ma non è un ribaltone, fenomeni pure frequenti nei giornali. Barber, 64 anni, era in predicato di lasciare la direzione già prima che il gruppo Pearson, editore del quotidiano londinese, vendesse la testata per 800 milioni di sterline al Nikkei, il più grande gruppo editoriale giapponese, nel 2015. Ma
la nuova proprietà nipponica aveva chiesto a Barber di rimanere per gestire il passaggio senza traumi e appianare il clima in redazione (l'arrivo del Nikkei era stato accolto con un duro comunicato dei giornalisti) e lui stesso non era disponibile a lasciare fino a che non avesse avuto un incarico di prestigio, cosa che ha nel frattempo ottenuto. Lascia dunque in pompa magna. Barber era un interno che aveva fatto tutto il suo cursus honorum dentro al quotidiano ricoprendo vari incarichi, dopo alcune esperienze allo Scotsman e al Sunday Times.