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 2019  novembre 02 Sabato calendario

Sigarette più care in Francia, 10 a pacchetto per scoraggiare il fumo

Continua la guerra al fumo in Francia. Ieri è scattato il nono aumento del prezzo delle sigarette dall’elezione di Emmanuel Macron, cinquanta centesimi in più a pacchetto. E per alcune bionde si è così superata la soglia psicologica dei dieci euro: per esempio per le Gauloises (10 euro) e Gitanes (10,50 euro); mentre per le altre marche si oscilla tra gli 8,80 euro e 9,30 euro a pacchetto. Anche i prezzi del tabacco da rollare hanno subito un aumento, in media 90 centesimi a confezione. L’obiettivo, come ha ricordato Le Parisien, è ridurre il numero di decessi correlati al fumo, attualmente 75 mila all’anno.Il fumo diventa così un vizio sempre più costoso: chi fa fuori un pacchetto al giorno, a fine mese deve considerare un esborso di 300 euro al mese... Paragonabile a un mezzo affitto in diverse parti della Francia. E gli aumenti non sono finiti qui: il governo prevede altri due rincari nel corso del 2020: il primo a marzo (altri 50 centesimi) e il secondo a novembre (40 centesimi). Il risultato sarà che il prezzo di quasi tutte le marche supererà i 10 euro.
La leva del prezzo sembra essere quella più efficace nella lotta contro il fumo. L’aumento del prezzo, ha spiegato Nguyen-Thang, a capo del dipartimento delle dipendenze del servizio sanitario francese, incentiva i fumatori a ridurre la quantità di sigarette fumate: un primo passo verso il completo abbandono di questa cattiva abitudine. E i numeri paiono dar ragione alla politica francese: nel 2018 le vendite di tabacco sono diminuite del 8% e 1,5 milioni di francesi hanno smesso di fumare negli ultimi due anni, secondo i dati forniti dal ministro della salute, Agnès Buzyn. E anche nei primi nove mesi di quest’anno continua il trend, con le vendite di tabacchi calate del 6,7%. Ma nonostante il numero di fumatori sia in calo, il mercato del tabacco continua a mostrare una crescita: da gennaio a settembre il valore delle vendite ha fatto segnare un incremento del 2,2%. È l’effetto degli aumenti, che si ripercuotono anche sulle entrate statali: la stima a fine anno è di raggiungere 1,7 miliardi di euro.
L’aumento delle sigarette è arrivato proprio nel giorno in cui in Francia, ieri, venerdì primo novembre, è iniziato il mese senza tabacco, l’iniziativa arrivata alla quarta edizione in cui si invitano i fumatori francesi a chiedere aiuto per liberarsi dal fumo. Secondo i dati dell’ultima edizione sono state oltre 241 mila le persone che si sono rivolte ai centri antifumo, 84 mila in più rispetto al 2017. I risultati ottenuti sono incoraggianti e sono stati raggiunti giocando su più fronti, come ha illustrato Julien Morel d’Arleux, direttore dell’Osservatorio francese sulle droghe e le tossicodipendenze: «Gli aumenti di prezzo, i divieti di fumo nei luoghi pubblici, le campagne di sensibilizzazione: la percezione del tabacco è cambiata molto, rendendo il prodotto meno attraente». L’obiettivo del governo è di arrivare a una Francia senza fumatori nel 2032, ma ad oggi si stimano ancora 12 milioni di francesi abbonati alle sigarette: c’è ancora tanto lavoro da fare.