La Stampa, 4 novembre 2019
Si litiga sulla Gioconda virtuale
Un tête-à-tête con La Gioconda. Incontro ravvicinato con la nobildonna più famosa del mondo. Viaggio dentro le pieghe del suo vestito e fra le ciocche dei suoi capelli. Volo radente sulle montagne che le fanno da sfondo. Così lo sguardo non si posa più - rapito - sul capolavoro di Leonardo, ma lo penetra sino a percepire il respiro dell’arte in quello di Monna Lisa.
È la novità che più sta facendo discutere gli appassionati di Leonardo nel 500° anniversario della morte. Una piccola e futuribile mostra offerta ai visitatori che si mettono in coda per godere - in media per 47 secondi a testa - del capolavoro per definizione. Si intitola Beyond the glass, e permette, attraverso una maschera 3D, il tour virtuale dentro l’opera, Insight the painting. Un lavoro rigoroso che sarà fruibile sino al 24 febbraio 2020, a corredo della grande mostra su Leonardo. C’è già chi, però, fra i più rigorosi storici dell’arte, parla di «baracconata». Al di là dei contenuti, i puristi contestano il principio generale: si è osato abbinare la Gioconda - passi per quando accadde con Van Gogh e Klimt e chissà mai perché - a una virtual reality experience, quasi come se il racconto racchiuso nel quadro di Leonardo non fosse di per sé sufficiente.
Dentro e fuori dal museo - soprattutto sui social - la polemica monta. «Ma si può accostare il Genio a visori e joystick? - twitta un critico d’arte -. La Rivelazione non ha bisogno di indagini, non si tratta del luogo di un delitto, ma di un capolavoro». A lui e ai tanti altri che parlano di approccio irriverente, risponde Dominique de Font-Réaulx, direttore del dipartimento Interpretazione culturale del Louvre. «Nessuno qui ha voluto giocare con Leonardo: si è lavorato in modo scientifico per offrire un’esperienza immersiva nel capolavoro». Secondo la sua équipe, questa visione in 3D permetterà ai visitatori di conoscere la Gioconda «al di là dei miti e delle leggende che l’hanno accompagnata per più di 500 anni».
Se i professori non ci stanno, il pubblico del Louvre, quello che oggi preferisce i selfie alla meditazione di fronte ai quadri, apprezza questo bagno di tecnologia in salsa cinquecentesca. E fra poco - annunciano al museo - sarà possibile camminare dentro al Louvre rimanendo a casa propria, e soffermarsi su tutte le opere preferite, non solo sulla Gioconda. Come nuovo programma di una playstation, va riconosciuto, non è male.