la Repubblica, 3 novembre 2019
Celentano, il ritorno
Chissà se Adriano Celentano divide ancora il mondo fra chi è “lento” (il Lotto, Moggi, la minestrina, Topolino, la formica) e chi è “rock”, (i jeans, Cassano, la cicala, Valentino Rossi, il sesso, le polpette), o se dai tempi di Rockpolitik ha cambiato opinione su qualcosa. Si capirà guardandoAdrian, dal 7 novembre su Canale 5, che dopo il flop dello scorso anno torna in versione riveduta e corretta. Niente è certo, Celentano lavora nella massima libertà e riservatezza, anche se ieri pomeriggio Silvia Toffanin durante Verissimo lo ha raggiunto nello studio di Cologno Monzese che ospiterà lo show. Scenografia con il mare sullo sfondo, l’orchestra diretta dal maestro Fio Zanotti, la conduttrice di Verissimo entra in punta di piedi e chiede all’artista se si farà vedere nel programma. «Perché il pubblico ha sempre grande aspettative? Forse perché io e il pubblico siamo due giocherelloni» risponde Celentano «Per non deluderlo secondo me bisogna fare in modo che non si accorga che ci sei, anche se qualcuno pensa l’esatto contrario, che più ci sei e più ti ama. Invece per me è il contrario, più ci sei e più si stanca. Se il pubblico si accorge che ci sei comincia ad annoiarsi, mi rendo conto che non sia facile da capire. Magari sbaglio, ma secondo me no». «Io» ribatte sorridendo Toffanin «penso che tu debba farti un po’ vedere».
Non più minishow dal teatro Camploy di Verona ma un vero e proprio varietà in stile Molleggiato, quindi kolossal e imprevedibile, sua partner l’attrice Ilenia Pastorelli, bella e spiritosa, già protagonista di Benedetta follia con Carlo Verdone. Top secret e pieno di ospiti, Adrian è già annunciato come un evento in quattro puntate che coinvolgerà i protagonisti della tv. Nella prima ospiterà Carlo Conti, Paolo Bonolis e Massimo Giletti; nella seconda si confronterà con Maria De Filippi. Invitati anche Enrico Mentana, Gerry Scotti, il sindaco di Milano Beppe Sala e qualcuno azzarda, anche altri politici per trattare i temi che gli stanno a cuore. Tra gli ospiti musicali Ligabue e Elisa. Nell’ultima è atteso Checco Zalone. Ad Alessio Boni sarebbe stato affidato il compito di riassumere le avventure dell’orologiaio Adrian, protagonista del cartoon disegnato da Milo Manara, in onda dopo lo show.
Toffanin chiede a Celentano, da sempre in prima linea sui temi dell’ ecologia, se si sente un po’ politico. «No, non mi sento un politico» chiarisce il cantante «ma specialmente in questo periodo, che dura già da parecchio, sono davvero un po’ preoccupato. Per le cose che succedono in giro, per i cambiamenti improvvisi del clima. D’estate nevica e d’inverno fra un po’ andremo tutti al mare. Tutti gli scompensi poi si riflettono sulla mente delle persone. Questo mi preoccupa; forse è per questo che ho scritto Adrian... ». Il pubblico ha capito Adrian? «Io credo che il pubblico amerà più Adrian che Adriano, fino a quando non si accorgerà di Adrian sarò salvo. Vorrei essere come Adrian ma purtroppo ho ancora tanta strada da fare». Quando Silvia Toffanin gli chiede di spiegare come mai sia diventato «un mito per la gente, con un successo che dura da più di cinquanta anni», Celentano risponde candidamente che non sa il perché. «Anch’o mi faccio questa domanda, dico una scemata in televisione e il pubblico invece è contento». Le provocazioni partono da lontano, da quando portò il rock a Sanremo, dando le spalle agli spettatori mentre cantava. «Avevo pensato che avrebbero gradito perché era una cosa diversa» racconta Celentano «anche se ci fu un’interpellanza alla Camera perché avevo mancato di rispetto agli italiani. “Italiani” è una parola che si usa molto in questo periodo. In ogni puntata Adrian tratta un tema importante, violenza sulle donne discriminazione, disuguaglianza. Tratterà tutti i temi tranne uno». Quale, lo scopriremo solo vivendo. «Ma quando fai una pausa a cosa pensi?» domanda Toffanin. «A riempirla, e non sempre ci riesco». Sei così anche nella vita?, continua la conduttrice. «No, nella vita sono peggio» risponde l’uomo delle pause con un sorriso ineffabile.