Corriere della Sera, 2 novembre 2019
I decalogo morale per i cittadini cinese
Il nuovo codice etico per le masse cinesi si chiama «Linee generali per attuare la costruzione morale dei cittadini nella Nuova Era». L’era è quella di Xi Jinping e ai cinesi viene chiesto di essere cittadini modello in ogni campo della vita (modellandosi sul compagno Xi). La direttiva sul comportamento etico è stata pubblicata sul sito del governo. L’obiettivo quotidiano di 1,4 miliardi di persone dev’essere «difendere l’onore della Cina», in ogni campo. Quindi: cantare l’inno nazionale, esporre la bandiera rossa con le cinque stelle, sviluppare senso di identità e appartenenza (al Partito). Ma bisogna anche «mangiare civilmente», effettuare la raccolta differenziata dei rifiuti, ridurre l’impatto sull’ambiente, essere caritatevoli e generosi, seguendo lo spirito di Lei Feng, un giovanissimo soldato che morì negli Anni 60 mentre si prodigava per i compagni. E ancora: comportarsi nelle discussioni sul web secondo «etichetta e cortesia tipicamente cinesi», mantenere sempre le promesse, e poi «avere fede nel segretario generale Xi e nel Partito comunista». Educati e comunisti.
Ai cinesi si chiede di allinearsi anima e corpo al Pensiero di Xi Jinping, il moralizzatore in capo che predica amor di patria, nazionalismo, austerità, fedeltà incondizionata al Partito-Stato. Evidentemente Xi ha bisogno di ulteriore consenso per rafforzare la sua linea di fronte al rallentamento economico, alla crisi di Hong Kong, alla guerra dei dazi. Giovedì sera si è chiuso il Plenum del Comitato centrale e nel lungo comunicato, come al solito da decifrare, spicca l’uso del verbo «perseverare» inserito 57 volte nel testo. Il messaggio è chiaro: il mondo intorno alla Cina diventa sempre più complesso e per questo il Partito deve aumentare il controllo.