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 2019  novembre 01 Venerdì calendario

Biografia di John Bercow

Almeno una scadenza del 31 ottobre è stata rispettata. La Gran Bretagna non è uscita dall’Unione Europea come promesso dal premier Boris Johnson, ma lo Speaker del Parlamento, John Bercow, ha lasciato l’incarico come si era impegnato a fare, anche se con il rimpianto di non avere concluso Brexit.
Nei suoi dieci anni nel ruolo di maestro del cerimoniale e “arbitro” di Westminster, Bercow ha pronunciato e spesso urlato le celebri parole “Order, Order” 140mila volte. I lunghi dibattiti su Brexit e le tormentate votazioni in Parlamento in diretta televisiva lo hanno reso una celebrità con un grande seguito sui social media. 
La sua uscita di scena è stata salutata con genuino rimpianto dalla maggioranza dei deputati, con il consueto sarcasmo da Johnson e con palese sollievo da molti notabili Tory. Il leader laburista Jeremy Corbyn lo ha definito un difensore della democrazia, mentre il premier ha ammesso che è stato «un grande servitore di questo Parlamento». Il Brexiter Shailesh Vara, uno dei candidati alla successione, ha invece detto che Bercow ha «macchiato il ruolo di Speaker con la sua parzialità». 
Bercow, il più giovane Speaker da oltre duecento anni, è stato però un personaggio controverso molto prima di Brexit. Pur essendo conservatore, la sua nomina nel 2009 era stata osteggiata da molti Tories che lo ritenevano troppo liberale e troppo riformista. Nel 2015, l’anno prima del referendum sulla Ue, c’era stato un tentativo fallito di rimuoverlo dall’incarico. 
La sua “colpa” era l’intenzione dichiarata di essere il paladino del Parlamento, valorizzare il suo ruolo e amplificare la sua voce. Lo aveva annunciato appena eletto: «Il mio obiettivo primario è rafforzare il Parlamento, se necessario a spese del potere esecutivo. Voglio vedere un Parlamento più forte, più dinamico e più assertivo che in passato». 
A questo fine ha dato tempo e spazio ai “backbencher”, i parlamentari minori relegati negli ultimi banchi della House of Commons. Si è vantato di avere concesso ben 570 «domande urgenti» ai deputati per chiedere conto al Governo delle sue azioni. Il suo precedessore Michael Martin in nove anni da Speaker aveva consentito solo due domande urgenti.
Lo sceneggiato Brexit ha dato a Bercow il ruolo di grande protagonista. Non solo nel moderare i dibattiti e far tacere i deputati più indisciplinati, ma anche nell’usare il suo potere per imporre la sua interpretazione delle regole. I Brexiter non gli hanno perdonato gli interventi per consentire ad esempio ai deputati di prendere il controllo dell’agenda parlamentare e votare contro l’uscita della Gran Bretagna dalla Ue senza un accordo. Per questo è stato accusato di «vandalismo costituzionale». 
Lui si è difeso dicendo che è sempre stato super partes come prevede il ruolo perché non ha mai favorito un partito su un altro, ma che è orgoglioso si essersi schierato dalla parte del Parlamento contro il Governo. L’attivismo e la celebrità di Bercow hanno puntato i riflettori non solo sulla sua persona ma anche sull’importanza dell’incarico.
Il ruolo di Speaker del Parlamento è uno dei più antichi in Gran Bretagna, con sei secoli di storia – il primo era stato Thomas Hungerford nel 1377. Da allora oltre 150 uomini e una sola donna si sono succeduti nell’incarico. Tra la fine del 1300 e il 1500 è stato un lavoro rischioso, con sette Speaker giustiziati per volere del Re.Oggi gode di uno stipendio superiore a quello del premier e di un sontuoso appartamento di servizio, con letto a baldacchino da vero e proprio monarca, nei pressi del Big Ben.
Bercow, grande appassionato di storia, si è rifatto soprattutto all’esempio di William Lenthall, che nel 1642 era stato il primo Speaker a difendere la House of Commons rifiutando la richiesta del Re Carlo I di arrestare cinque parlamentari. 
Lo Speaker gode di grande potere e anche di privilegi come un appartamento a Westminster con tanto di letto a baldacchino e uno stipendio più generoso di quello del premier. L’abito tradizionale, che prevede pantaloni corti indossati con gambaletti e colletto e polsini di pizzo, è stato abbandonato da qualche decennio. Nel caso di Bercow, sono state le sue cravatte coloratissime a cogliere l’attenzione più che la lunga toga di seta nera che ha sempre indossato sopra l’abito scuro.
L’alto profilo di Bercow inevitabilmente punta i riflettori sul suo successore, che verrà eletto la settimana prossima e che potrebbe avere un modus operandi molto diverso. Ci sono nove candidati in pista, ma i favoriti sono tre. Sir Lindsay Hoyle, laburista, e Dame Eleanor Laing, conservatrice, sono i vice di Bercow e quindi conoscono bene il ruolo. Harriet Harman, ex ministro laburista entrata in Parlamento nel 1982, in quanto deputata di maggiore anzianità è la “madre” della House of Commons.
Il nuovo Speaker sarà eletto lunedì a scrutinio segreto e terminerà l’incarico il giorno successivo, quando il Parlamento verrà sospeso in vista delle elezioni del 12 dicembre. Le regole prevedono che lo Speaker debba essere formalmente rieletto dopo il voto, quando la House of Commons riprenderà i lavori con una nuova infornata di deputati.