La Stampa, 1 novembre 2019
Così il Kgb giudicava il giovane Putin
Vladimir Putin? È una giovane spia «pronta, disciplinata e scrupolosa», fedele al comunismo ma anche dotata di un certo carisma. È così che l’attuale presidente russo appariva ai suoi superiori quando era un ufficiale del Kgb di circa 25 anni. Lo rivela un rapporto della fine degli anni ‘70 esposto in questi giorni all’Archivio Centrale di Stato di San Pietroburgo. Secondo alcuni osservatori, il documento appartiene ai servizi segreti sovietici, ma il direttore dell’archivio sostiene che si tratti di una relazione del Komsomol, il ramo giovanile del partito comunista sovietico.
Il fatto che il profilo di Putin sia ora in mostra nell’antica capitale degli zar rientra nel processo di esaltazione del leader russo messo in atto dal Cremlino. Ma il documento fornisce comunque un interessante ritratto del giovane Putin, rimasto così legato al suo passato da 007 da essersi circondato in questi anni di ex colleghi dell’intelligence sovietica o presunti tali: dal segretario del Consiglio di Sicurezza Nikolai Patrushev al potentissimo Igor Sechin, a capo del colosso del petrolio Rosneft.
«Il compagno Putin - si legge nel documento - migliora costantemente i suoi livelli ideologici e politici» e «si impegna attivamente nel lavoro di educazione del partito». Nel rapporto Putin è descritto come una persona «moralmente retta» che gode di «una ben meritata autorevolezza tra i colleghi». Ma secondo l’ex generale del Kgb Aleksey Kondaurov questa valutazione non ha nulla di eccezionale. «Di solito - spiega - scrivevamo "persona moralmente retta" quando non c’era altro da dire».
Putin però era lodato dai suoi superiori (del Kgb o del Komsomol) «per il lavoro ben organizzato e per i risultati» nonché per la sua abilità nel judo: un asso nella manica di cui il leader russo ama fare sfoggio anche ora, presentandosi spesso sul tatami davanti alle telecamere.
Putin non ha dimenticato gli anni da giovane judoka a a San Pietroburgo. Il suo amico d’infanzia ed ex sparring partner di judo Arkady Rotenberg è adesso uno degli oligarchi più ricchi della Russia ed è stata una sua azienda a costruire il ponte tra la Russia e la Crimea, la penisola che Mosca si è annessa illegalmente nel 2014. Stando alla tv Dozhd, fu proprio la passione per il judo a permettere a Putin e Rotenberg di guadagnare i primi soldi negli anni ‘70 facendo le controfigure in alcuni film patriottici sovietici. Poi Putin proseguì sulla strada del patriottismo arruolandosi nel Kgb dove rimase per 16 anni, fino al crollo dell’Urss nel 199. Dal 1985 al 1990 lavorò a Dresda, in Germania Est. Tra il 1998 e il 1999 fu a capo dell’intelligence russa, poi segretario del Consiglio di sicurezza e premier.