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 2019  ottobre 31 Giovedì calendario

La Bild attacca Ratzinger

Papa Benedetto XVI e il suo segretario particolare, Monsignor Georg Gaenswein, avrebbero coperto e protetto per anni un prelato pedofilo tedesco, nonostante diverse denunce dei suoi abusi sessuali. A formulare la grave accusa è il quotidiano popolare Bild Zeitung, che pure è stato convinto sostenitore del pontificato di Joseph Ratzinger. Il monsignore in questione si chiama Christoph Kuehn e nel 2005 era responsabile del desk Germania presso la Segreteria di Stato Vaticana. Un prete, anche lui tedesco, lo accusa di averlo a lungo molestato, fornendo dettagli precisi su luoghi e circostanze. Il prelato lo avrebbe più volte baciato con la lingua e afferrato i suoi organi genitali con una mano, mentre con l’altra gli stringeva la gola. La vittima si è ora rivolta alla Procura di Ingolstadt, che ci ha confermato di aver aperto un fascicolo, anche se non si tratta ancora di indagine formale, ma di «indagine preliminare». Secondo una dichiara-zione giurata resa dal prete al magistrato, in possesso della Bild, Gaenswein avrebbe saputo e taciuto degli abusi per 7 anni. Il giornale cita una mail del 2012, in cui il segretario del Papa scrive alla vittima: «Non rabbia, ma sorpresa... Spero che questo gioco non duri a lungo». Gaenswein ha confermato alla Bild di aver ricevuto un’informa-zione scritta sugli abusi nel 2013, ma di aver voluto agire in modo «respon-sabile» informandone l’allora capo del personale del Papa. Questi, raggiunto dal quotidiano, sostiene di non ricordarlo. In ogni caso nessuna misura punitiva fu presa contro Kuehn, che invece venne prima trasferito alla nunziatura di Vienna e poi rimandato nella diocesi d’origine in Baviera. Il vescovo locale ha dichiarato alla Bild che il prelato è un «supergay aggressivo». Secondo il giornalista Nikolaus Harbusch, che ha firmato il servizio, la ragione della copertura data da Benedetto XVI e dal suo alter ego Gaenswein a Kuehn, potrebbe essere nel ruolo che questi svolse alla vigilia del Conclave del 2005, quello che elesse Ratzinger. Kuehn infatti rese pubblico, rivelandolo a un giornalista della Welt, l’incontro segreto (pre-Conclave e quindi proibito) tra un gruppo di cardinali progressisti, decisi a portare già allora Bergoglio sulla cattedra di Pietro. Una mossa che fece fallire il tentativo, aprendo la strada all’elezione del Papa tedesco.