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 2019  settembre 12 Giovedì calendario

Da "Prima che tu venga al mondo" di Massimo Gramellini (Solferino)

Osservo gli altri padri nella sala d’aspetto. Tutti più giovani di me, tranne uno. «Primo figlio?» mi informo con sguardo complice. «Sono il nonno» sorride.


Tocca a noi. L’ecografista ha l’aspetto di una donna pragmatica, ma io la investo subito di poteri magici. Ogni medico mi ispira un timore reverenziale. A maggior ragione questa profetessa degli ultrasuoni che si accinge a consultare i suoi alambicchi per svelarmi l’Arcano dei Gemelli. Ho la netta sensazione che siano due, ha detto tua madre. Due culle, due codici fiscali, due satanassi che strillano all’unisono in treno. Una specie di rock’n’roll band di cui mi toccherà essere l’impresario e il principale finanziatore.


«Ma se fossero davvero due, che cosa facciamo?» mi sussurra all’orecchio, mentre la Profetessa le spalma il gel sul grembo affollato. «Tiriamo a sorte?» provo a farla sorridere, senza esito.


La telecamera a tubo scorre lungo la sua pancia inumidita e io sbircio timidamente lo schermo. Un po’ alla volta la tempesta di scarabocchi elettronici prende la forma di un fagiolino. «È uno solo, però vale per due» sentenzia la Profetessa.


Sei molto bene impiantato. Sembreresti sceso tra noi con l’intenzione di restare. Continuo a osservarti nel televisore e ho l’impressione di non provare niente. Il manuale del perfetto padre pretenderebbe ululati di stupore davanti alla prima visione di un figlio e mi sento già in colpa verso l’umanità intera, quando la Profetessa decide di alzare il volume. Bum bum. Bum bum. «Lo sente?» dice.


Ti sento. Bum bum. Bum bum. Questo fagiolino non è solo un tracciato di linee su uno schermo, ma qualcosa che pulsa al ritmo accelerato di una danza tribale. Un piccolo asteroide caduto dal cielo che rotola rimbalzando sui gradini di una scala bagnata, in fondo alla quale ci saranno le mie braccia spaventate ad accoglierlo.


«Quando esce?» chiedo alla Profetessa, come se stessi parlando di un libro. Sorride per la mia goffaggine e indica una data in fondo al referto. Impallidisco. La tua nascita è prevista per lo stesso giorno e mese in cui nacque mio padre.