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 2019  ottobre 30 Mercoledì calendario

Arezzo si riscopre capitale italiana dell’oro

L’oro di Arezzo. Con un incremento sull’export dell’11,4% che fa della città toscana il primo distretto orafo d’Italia. Un primato che tra sabato e lunedì è stato celebrato al Gold Italy, la rassegna dedicata al prezioso metallo che, per la settima edizione, ha visto la partecipazione di circa 200 operatori provenienti dai principali mercati di esportazioni del made in Italy, tra i quali Stati Uniti, Medio Oriente, Sud Est Asiatico ed Est Europa.L’esportazione dell’oro aretino, nei primi sei mesi del 2019, è cresciuta particolarmente verso Hong Kong, con un aumento del 10%, mentre gli Emirati Arabi Uniti restano il primo mercato di destinazione per la manifattura orafa aretina, che ad Abu Dhabi ha registrato un incremento delle vendite pari al 14,8%. La crescita dell’export dell’oro, che ad Arezzo costituisce i due terzi di tutte le esportazioni, è amplificata dall’incremento del prezzo del metallo. Secondo Ivana Ciabatti, titolare di Italpreziosi e presidente di Federorafi di Confindustria, è un dato da non sottovalutare. «I dati semestrali vanno letti con estrema cautela e senza particolari entusiasmi, perché sono ampiamente condizionati dall’escalation delle quotazioni dei metalli preziosi», ha spiegato Ciabatti. «Nel periodo in esame, del resto, il prezzo in euro dell’oro archivia una crescita del +6,3% su base annua».
I numeri, per l’export di Arezzo, sono comunque positivi. «Gli effetti della crisi passata si sentono ancora», ha sottolineato l’assessore alle Attività produttive della Regione Toscana, Stefano Ciuoffo, esponente della giunta di centrosinistra del governatore Enrico Rossi. «Non siamo in una stagione in cui possiamo dire di aver messo in sicurezza il recupero della nostra economia. Questo si riverbera su tutti i settori, compreso quello dell’oro e dei beni voluttuari» «Ma nonostante la difficoltà», ha aggiunto l’assessore, «il sistema delle piccole e medie imprese, quell’artigianalità che costituisce la caratteristica del nostro sistema produttivo, sta tenendo, e riesce a stare sui mercati a competere. Siamo convinti che ci sia spazio per buone economie e per questo occorre rispondere alle sollecitazioni del settore».
Al Gold Italy è stato messo in mostra il meglio dell’oreficeria italiana, con una selezione di aziende provenienti da Arezzo e da altri distretti orafi nazionali come Vicenza, Valenza, Torre del Greco e Milano. In tre giorni sono stati 700 gli appuntamenti di business programmati grazie alla piattaforma digitale messa a disposizione da Ieg, Italian exhibition group, tra i promotori della kermesse aretina insieme con Arezzo Fiere e Congressi. Una manifestazione, quella dedicata all’oro, che da fiera si è trasformata in un vero e proprio workshop digitale. «Ma c’è un grande vantaggio», ha detto alla Nazione il manager di Arezzo Fiere, Adelaide Ruzzi. «Nel motore abbiamo messo uno strumento in più che piace agli operatori. Lo dimostra il successo che la piattaforma ha avuto, permettendo di programmare in anticipo gli incontri».