Corriere della Sera, 30 ottobre 2019
Lo scandalo sessuale al Congresso Usa
WASHINGTON La deputata Katie Hill, 32 anni, compare nuda mentre spazzola i capelli della sua amante. Oppure mentre fuma, sempre completamente svestita, non si sa se tabacco o marijuana. O ancora mentre mostra il tatuaggio della croce di ferro nazista sul pube. La sua movimentata vita privata è diventata un caso pubblico il 24 ottobre scorso, quando il quotidiano britannico Daily Mail ha pubblicato un lungo servizio, corredato da foto ottenute senza il consenso della giovane parlamentare democratica.
Nello stesso tempo il sito conservatore americano RedState ha scritto che Katie ha avuto una relazione con Graham Kelly, direttore finanziario della sua campagna elettorale.
Il Comitato etico della House of Representatives ha avviato un’indagine per stabilire se Hill abbia violato le regole introdotte nel 2018, sulla scia del Movimento «MeToo», che proibiscono rapporti intimi tra i parlamentari e i componenti del loro staff.
Ma Katie Hill, nata ad Abilene in Texas e cresciuta ad Agua Dulce in California, non ha atteso il risultato dell’inchiesta. Ieri ha annunciato le dimissioni con un video di tre minuti, in cui accusa l’ex marito Kenny Heslep di aver diffuso le immagini che le hanno stroncato la carriera politica. Katie si presenta «come una persona che non ha mai nascosto le sue debolezze», ma smentisce di aver mai avuto rapporti sessuali con il suo consigliere, si dichiara vittima «di una campagna condotta dai media della destra» e strumentalizzata dai suoi avversari repubblicani.
La Speaker della Camera, Nancy Pelosi, però, l’ha scaricata immediatamente: «Ha ammesso di aver commesso errori di giudizio che rendono per lei insostenibile la continuazione del suo mandato parlamentare. Dobbiamo garantire un clima di integrità e di dignità nel Congresso e in tutti i luoghi di lavoro».
La storia ha acceso la discussione in Rete e sui siti dei principali quotidiani. Ci sono alcune cose che, in effetti, non tornano. Hill ha preferito lasciare l’incarico per arginare l’ondata di indiscrezioni diffuse dal suo ex coniuge, nel bel mezzo di una pratica di divorzio.
In realtà il signor Heslep partecipava al ménage à trois con Monica Desjardins, ventiquattrenne assistente della moglie ai tempi della campagna elettorale. Non solo. Era stato lui a diffondere scatti intimi su sezioni della piattaforma Reddit, chiamate «Wifesharing» (condivisione delle mogli) e «Wouldyouf...k Mywife» (Vorreste s... mia moglie). Stando all’articolo del Daily Mail i tre sono diventati inseparabili all’inizio del 2017, prima quindi che Katie vincesse le elezioni di midterm del 2018 ed entrasse alla Camera.
La neo deputata californiana, per altro, non ha mai nascosto di avere un orientamento bisessuale, anzi ne ha fatto un aspetto qualificante della sua identità politica, tanto da essere subito nominata copresidente del Caucus dei parlamentari Lgbt (Lesbian, gay, bisexual and transgender).
Dov’è il problema allora? Katie Hill ha preferito tagliare corto. Ma resta il dubbio che le regole del Congresso non siano state sufficienti. Non almeno per questo caso. Sarebbe stata utile un’inchiesta che non frugasse nell’album fotografico dei due coniugi, ma che piuttosto stabilisse se Katie non fosse davvero, come sostiene nel video, la vittima del «porn revenge», una vendetta pornografica «progettata da un marito offensivo e volgare».