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 2019  ottobre 30 Mercoledì calendario

Ronaldo non segna mai su punizione

Un po’ di santa pazienza e magari già stasera contro il Genoa, quando si riprenderà il suo posto da trascinatore, Ronaldo farà ciò che ancora non ha fatto: un bel gol su calcio di punizione. È una questione di grandi numeri, se non altro: a forza di batterne, uno gli verrà pur bene, a meno che non miri a infrangere il record solo sfiorato l’anno scorso, quello del maggior numero di piazzati senza successo che appartiene a Camillo Ciano (21, col Frosinone). Cristiano arrivò a 22 inclusa però la Champions (ed escluso un tiro nel derby finito direttamente in fallo laterale e quindi archiviato come cross), mentre in questa stagione è a quota 6. La sua specialità è colpire la barriera: gli è capitato 19 volte su 28 e c’è una serie ancora aperta di 8 incocciate consecutive. L’aspetto più preoccupante è tuttavia la sua generale inoffensività in questo fondamentale, in cui è stato veramente pericoloso soltanto contro Napoli (Ospina), United (De Gea) e Atletico (Oblak), come se fossero solo le grandi partite, e i portieri di nome, a motivarlo.
Eppure nell’immaginario collettivo ci sono tiri ciclonici di Ronaldo, punizioni portentose scaraventate in porta dopo quella rincorsa che comincia a gambe larghe, posa che ha un che di minaccioso. L’ultima risale alla semifinale di Nations League nel 3-1 del Portogallo alla Svizzera, il 5 giugno scorso, mentre tra Manchester e Madrid ne ha segnate 46, di cui ben 12 in Champions, dove è primo per distacco. Il punto è che per accumulare quel bottino ha però adoperato addirittura 689 tentativi, cui vanno aggiunti i 28 in maglia bianconera: la sua media realizzativa è del 6,4%. Nei nove anni spagnoli, Cristiano ha lasciato ai compagni solamente 175 possibilità su 619, nonostante le virtù di Özil (3 gol su 18) o di James (3 su 16). Alla Juve a rimetterci sono stati Dybala e Pjanic, tra i migliori battitori da fermo a livello mondiale, che nel 2017/18, l’ultimo avanti Cristiano, segnarono rispettivamente 4 e 3 reti. La Joya ha una percentuale realizzativa del 20%, il bosniaco del 16%. Ed è stato suo l’ultimo gol su piazzato della Juve (e l’unico della stagione passata), il 3 marzo a Napoli.
Allegri a un certo punto riuscì perlomeno a convincere Ronaldo a concedere ai due compagni (e a Bernardeschi) le punizioni più vicine all’area. Sarri per ora lascia fare («Con il destro tira lui o tira Pjanic, decidono loro in campo: abbiamo due soluzioni, come qualsiasi altra squadra»), ma a qualcosa CR7 ha rinunciato, visto che finora si è tenuto “solo” 6 delle 11 punizioni che la Juve ha avuto a favore, lasciandone 2 a Dybala e 3 a Pjanic, che in tutto il 2018/19 ne ebbero a disposizione appena cinque a testa. Ma Cristiano è ostinato, e l’ostinazione una delle sue virtù più spiccate: il gol su punizione lo farà, presto o tardi, anche perché non può bastargli quello segnato quest’estate all’Inter (la vittima fu Padelli) nell’amichevole di Nanchino. Grazie a una deviazione della barriera.