il Fatto Quotidiano, 29 ottobre 2019
Sul nuovo programma di Fiorello
“Salini, m’hai voluto e mo so’ cazzi tuoi”. E come fai a tenerlo fermo, Fiorello, quando gli hai messo in mano le sorti del lancio (e rilancio) di Rai Play? In una via Asiago tirata a lucido fino a due minuti prima della presentazione (letteralmente, oltre al tappeto bluette luccicante sulle scale d’ingresso, c’era una signora delle pulizie sul palco), il mattatore non si fa certo tenere a freno da chi eviterebbe persino di parlare di Sanremo: “Ci sarò, l’ho promesso ad Amadeus 35 anni fa mentre eravamo a Ibiza e non avremmo scommesso sei mesi sulle nostre carriere”.
Compirà 60 anni il prossimo maggio, Rosario Fiorello, “e avevo già deciso di smettere, quindi anche se questa cosa va male, sarà tutto previsto”. Questa cosa è VivaRaiPlay!, una “operazione strategica” che andrà in onda con un’anteprima dal 4 all’8 novembre alle 20:30 su Rai Uno e Rai Play per poi trasferirsi dalla settimana successiva sulla piattaforma, in una versione lunga di 50 minuti. Una prima produzione originale che dovrebbe servire ad adeguare l’offerta digitale della Rai alle altre grandi piattaforme: nuova interfaccia, film, serie tv, documentari, vecchi programmi tratti dalle Teche, sport e cartoni animati. “Però il nome è sbagliato, perché sembra un replay. Doveva chiamarsi Raiflix”, scherza Fiore, che non si fa intimorire neanche dal dopo-Regionali. Anzi, siccome “uno che fa il mio mestiere deve sempre esagerare”, ne costruisce un tormentone: “Teresa De Santis (direttrice di Rai Uno, ndr) non c’è? Ah, è con il presidente Marcello Foa a fare i caroselli in Umbria? E cosa festeggiano? Ve li immaginate sulla Lambretta che cantano con le braccia alzate? Comunque pare che San Francesco lacrimasse mojito. Salini, non preoccuparti, fino a dicembre possiamo comunque andare avanti”. Lo showman sa di avere un’enorme responsabilità sulle spalle (“Poca pressione mi hanno messo, me sento male”), ma come un giovane Jep Gambardella, ha la potenza contrattuale di fare ciò che gli pare: “Mi hanno detto che Conte ha avuto pochi ascolti al Tg1, allora ho pensato di intervistarlo. Anzi, voglio intervistare i politici. Ci sto pensando adesso, Salini manco lo sapeva. Tanto, Fabrizio, lo sai che a.d. è anche l’inizio di addio”. Nei tre giorni alla settimana di nuove puntate (dal 13 novembre ogni mercoledì, giovedì e venerdì, sempre alle 20:30, e poi un “il meglio di” su Radio2 alle 11), ad affiancare Fiorello sarà un Tiktoker (“È stata mia figlia a introdurmi questo nuovo mondo”), Luciano Spinelli, 19 anni e sette milioni e mezzo di follower. Poi il solito Maestro Cremonesi, gli Urban Theory – già concorrenti di Italia’s Got Talent –, i Gemelli di Guidonia, l’attore Pippo Crotti e Danti, paroliere di molti artisti. L’obiettivo è intrigare il pubblico più giovane e “alfabetizzare” quello più adulto, “come mia madre, che ha scoperto che su Rai Play si può rivedere La Piovra. Il mondo sta cambiando, quindi facciamo le cose al contrario e speriamo di prenderci”. Una macchina che utilizzerà le sale A e B di via Asiago – quest’ultima rifatta interamente e interamente digitalizzata, via Oslavia e qualche studio radio. I costi? Alti, ma “se inseriti nel progetto generale di rilancio, relativi”, ci tiene a spiegare Salini”. “Il problema dei costi è il linoleum” scherza ancora Rosario, che secondo alcune indiscrezioni avrebbe fatto, a suo tempo, storie sulla pavimentazione: “Ma io manco so cos’è il linoleum”.
Come andrà davvero lo si vedrà nel tempo, “ci sono gli strumenti per verificare il nuovo tipo di ‘ascolti’”, sicuramente le aspettative sono alte e il cavallo di razza garantisce scommesse facili. In uno dei video apparsi di recente, una sorta di Aspettando VivaRaiPlay!, i post-it alle spalle del protagonista fissavano dei possibili contenuti: “Mattarella che fa Giggino e Giggetto” e “Barbara D’Urso che entra in studio con le luci normali”. Ma Fiore lo sa: “Sarà più semplice ottenere il primo”.