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 2019  ottobre 29 Martedì calendario

I seggiolini salva bambini e la burocrazia

Abbagliati dai massimi sistemi, ci siamo rassegnati alla paralisi quotidiana. L’ultima prova è il calvario burocratico sull’obbligo dei seggiolini anti abbandono, con un sensore che rileva la presenza di un bimbo a bordo dopo che si è chiusa l’auto e invia un messaggio sulla chiave o sul cellulare del proprietario.
E dire che il primo voto favorevole della Camera risale al luglio 2017, salutato sul portale della sicurezza stradale dal proclama «Mai più bambini dimenticati in auto». Ma a dicembre la norma viene dichiarata inammissibile dal Senato. E se ne perdono le tracce fino al cambio di governo. Nel luglio 2018 è il ministro Danilo Toninelli a rilanciarla su facebook, promettendo una legge entro l’autunno.
Si parte veloci: la Camera vota il 7 agosto, il Senato a metà ottobre. La legge è fatta. , l’obbligo dovrebbe scattare il 1° gennaio 2019. Costo del seggiolino circa 100 euro, ma Toninelli assicura uno sconto fiscale. Resta solo da varare il decreto attuativo del ministero, ma c’è tempo fino a Natale.
E invece passa Natale e del decreto non c’è traccia. Passano anche Capodanno e l’Epifania. A fine gennaio lo schema del decreto è pronto (10 articoli e 2 allegati), ma deve essere inviato all’Ue per una consultazione pubblica. Arrivano 21 osservazioni.
E passano anche Carnevale e Pasqua. A metà aprile si scopre che non è stata attivata la procedura urgente. Quindi la fine della consultazione europea slitta a luglio.
Passano anche le vacanze estive e cambia un altro governo. A metà settembre a Catania un bimbo di due anni muore in auto, dimenticato per cinque ore dal padre. E’ il nono caso in vent’anni. Tutti evitabili, con il seggiolino intelligente. La nuova ministra Paola De Micheli annuncia di aver inviato il decreto al Consiglio di Stato per l’ultimo parere obbligatorio, che arriva a tempo di record il 26 settembre. Il 7 ottobre la ministra firma il decreto. Il 23 viene pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
Dovrebbe essere finita. Invece ancora non è chiaro quando l’obbligo entrerà effettivamente in vigore: il 7 novembre o il 6 marzo 2020? La legge è interpretabile, come sempre. Deciderà una circolare del ministero dell’Interno. E per il bonus di 30 euro (ne beneficerà solo una famiglia su tre) servirà un altro decreto attuativo. Dello stesso ministero delle Infrastrutture di concerto con quello dell’Economia.
Semplificazione, sblocca-Italia, taglia burocrazia: di riforme così ne vediamo da vent’anni. Ogni volta «è una svolta epocale». Ma più i nomi si fanno altisonanti, più scopriamo che ci manca sempre un decreto attuativo per diventare un Paese normale.