28 ottobre 2019
Biografia di Donatella Tesei
Fabrizio Caccia, Corriere della Sera
È fatta, ha vinto, la senatrice della Lega Donatella Tesei. Anzi, ormai ex. «Rinuncerò a Palazzo Madama e alla presidenza della commissione Difesa, l’avevo promesso. Alle poltrone non ho mai tenuto. Da oggi il mio lavoro è in Umbria con tutti gli umbri, maggioranza e opposizione, nessuno escluso. E il mio primo pensiero va alla gente terremotata che dopo tre anni dal sisma sta ancora soffrendo, l’anniversario del 30 ottobre si avvicina, andrò da loro», annuncia la neo-governatrice della Regione, quando ormai è passata la mezzanotte e la vittoria è più dolce di Eurochocolate, la fiera internazionale del cioccolato che qui a Perugia ha appena chiuso i battenti.
Adesso dall’hotel Rosetta, dove quelli del suo comitato elettorale non si tengono più dalla gioia, la Tesei deve solo attraversare la strada, il corso Vannucci, trenta passi ed ecco di fronte c’è Palazzo Donini, la sede storica del Governatore, dove l’ha portata il vento forte della campagna di Matteo Salvini, che è piombato in Umbria anche l’ultimo giorno ad aspettare con lei l’esito dello spoglio. «Brava Donatella, è stato un trionfo», le dice Salvini. «Il merito è tuo, Matteo, che ci hai creduto, ricordi? Era Natale di due anni fa...». Proprio così. Quel giorno il leader della Lega, che aveva già messo l’Umbria nel mirino, andò a trovarla a Montefalco, la patria del Sagrantino, proponendole un patto duraturo: candidatura al Senato nel 2018 e poi, eletta o meno, candidata anche alla Regione. Lei accettò.
Hanno avuto ragione entrambi. Per Salvini sicuramente questa è la notte della grande rivincita sul governo giallorosso. Aspettava questo momento dal 5 settembre scorso, il giorno del giuramento del Conte 2. Ma anche per la Tesei, 61 anni, avvocato cassazionista, si tratta di un’impresa. Nel 2009 espugnò la «rossa» Montefalco diventandone il sindaco. Ma adesso, dieci anni dopo, conquista addirittura la Regione, per 49 anni regno indiscusso del centrosinistra. Un capolavoro. Cinquantatré giorni di campagna elettorale in giro per circa cento tra borghi e frazioni senza fermarsi mai, «solo caffè e fette di strudel lungo la strada», ricorda la neo-Governatrice in tailleur, che ieri mattina alle 11 ha votato nel seggio allestito presso la scuola media di Montefalco e poi ha pranzato con nuora, nipotina e i suoi due figli, Pierpaolo e Carlo Alberto, «che per fortuna non hanno dovuto lasciare l’Umbria come tanti loro coetanei, costretti dalla mancanza di lavoro», sospira la senatrice leghista. La sua famiglia è missina (e grandi abbracci infatti a notte inoltrata anche con Giorgia Meloni), il suo padre politico è l’avvocato spoletino Domenico Benedetti Valentini, già deputato di Alleanza nazionale.
La polemica sul presunto enorme buco finanziario (un milione e 600 mila euro) lasciato a Montefalco prima di dimettersi non l’ha mai scalfita: «Solo un disavanzo tecnico di 375 mila euro e poco più, venite piuttosto a vedere come ho governato, ben 39 attività hanno aperto nel centro storico, in Umbria serve lavoro, non le chiacchiere». Ieri prima di salire a Perugia è andata a Deruta, il paradiso della ceramica, al funerale di un suo vecchio amico, l’ex sindaco Alvaro Verbena. Ora che ha vinto, promette, «in nome della competenza e della meritocrazia punterò innanzitutto sulla ricostruzione della sanità pubblica», devastata dallo scandalo di «Sanitopoli». Eppoi c’è l’aeroporto di San Francesco da potenziare, la strada E45 da sistemare, un sistema digitale ultraveloce da creare letteralmente dal nulla e soprattutto il brand Umbria da rilanciare: «Ho sentito tanto parlare di Ohio – l’avvicina scherzando un elettore davanti a Palazzo Donini – Presidente, piuttosto, si ricordi dell’olio. In Umbria, in questi giorni, aprono i frantoi».
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Fabrizio de Feo, il Giornale
Matteo Salvini l’ha definito «il giorno della liberazione dell’Umbria». E le iperboli sono sicuramente giustificate per un successo che interrompe il lungo dominio della sinistra, vincitrice sempre e comunque dal 1970 in poi in una delle regioni rosse per eccellenza. È Donatella Tesei a fare la storia e a diventare la «Guazzaloca dell’Umbria», ricordando il candidato che riuscì a espugnare «Bologna la rossa».
A volere fortemente la senatrice della Lega come candidata è stato Matteo Salvini, che ha anticipato i suoi alleati proponendo il nome dell’ex sindaca di Montefalco per lanciare l’assalto alla Regione. Ma anche Silvio Berlusconi ha mostrato di apprezzarla «è un avvocato preparatissimo, non c’è stata alcuna esitazione quando ce l’hanno proposta» così come Giorgia Meloni, «sì, è lei quella giusta». Lei, la Tesei ha sempre detto di avere accettato questa sfida «appassionante e impegnativa per il bene dell’Umbria» e non ha mai vacillato, neppure quando l’anomala alleanza Pd-Cinquestelle ha acceso qualche timore dentro il centrodestra.
Quella di Donatella Tesei è una figura di sicuro affidamento e spessore. Avvocato, un passato nel Pdl (fu candidata coordinatrice provinciale nel 2010) in passato è stata anche Vice Pretore Onorario presso la Pretura di Montefalco e in seguito presso la Pretura Circondariale di Spoleto. Il suo ingresso in politica è datato 2009 quando viene eletta sindaco di Montefalco, la cittadina in provincia di Perugia dove vive, sostenuta da una lista civica di centrodestra ottenendo poi una riconferma con oltre il 60% dei voti cinque anni più tardi. Alle Politiche del marzo 2018 si presenta tra le fila della Lega, venendo eletta senatrice nel collegio uninominale di Terni dove ottiene il 38,55% dei voti. In seguito è stata poi nominata presidente della Commissione Difesa. Una figura stimata sul territorio come conferma il successo della sua lista civica per la quale ha voluto individuare i componenti selezionandoli tra ex amministratori, sindaci e personalità della società civile come l’editore Angelo Domini o il primario di oncoematologia dell’ospedale di Spoleto Nando Scarpelli.
In tempi di una politica che cerca di nascondersi dietro lo schermo delle identità civiche dei candidati, la Tesei ha sempre rivendicato il ruolo e la centralità dei partiti chiedendo «schiena dritta» e «testa alta». Nella sua carriera ha sempre vissuto in Umbria e ha potuto rivendicare l’ottimo lavoro fatto come sindaco di Montefalco dove è riuscita a coniugare arte, cultura, tradizione enogastronomica, eccellenze vitivinicole e mondo dell’impresa, portando il borgo a essere una delle località più visitate della regione. La sua attenzione è stata puntata sui giovani, immaginando una regione attrattiva per i talenti produttivi e intellettuali in arrivo anche da altri territori.
Tesei è sposata e madre di due figli. Grande appassionata di vini, Donatella Tesei ne è testimonial sia come coordinatrice regionale umbra dell’Associazione Città del vino sia come membro del Consiglio nazionale delle Città del Vino. E dopo una vittoria di queste proporzioni i motivi per brindare non mancheranno di certo.