Il Sole 24 Ore, 27 ottobre 2019
All’asta la collezione di Calisto Tanzi
Presso il Centro Svizzero di Milano (Via Palestro, 2), il 29 ottobre alle ore 19, la Pandolfini mette all’asta 55 opere d’arte appartenute alla collezione di Calisto Tanzi, l’ex patron della Parmalat fallita per bancarotta nel 2003.
Il venditore, di fatto, non è una persona fisica, ma una procedura esecutiva; la casa d’aste fiorentina, perciò, non percepirà commissioni dalla vendita e soltanto quelle d’acquisto. Sotto il martello del banditore Pietro De Bernardi, Ad di Pandolfini, passeranno i più importanti nomi della storia dell’arte: quadri e sculture d’arte moderna, impressionista e dell’Ottocento che il “re del latte” acquistò con i fondi dell’azienda tra il 1990 e il 2000 sia in modo autonomo sia con la moglie Anita, ma il più delle volte con la consulenza del mercante Paolo Dal Bosco.
Le opere pignorate vanno all’incanto con le stesse cifre con cui vennero acquistate trent’anni fa; si tratta, perciò, di un’asta con stime volutamente prudenti che da un lato offrono garanzia di serietà e dall’altro stanno suscitando l’apprezzamento dei collezionisti, con un indubbio ritorno di visibilità. L’incasso atteso si attesta tra sei e otto milioni di euro.
Sfogliando il ricco ed elegante catalogo realizzato da Pandolfini con l’Istituto Vendite Giudiziarie di Parma e curato da De Bernardi con lo storico d’arte Marco Riccomini si scopre dove Tanzi faceva acquisti. La Falaise du petit Ailly à Varengeville di Claude Monet (1882) proviene dalla galleria che Philippe Daverio aveva aperto a New York negli anni 80 (stima € 800.000 – 1.200.000); Bergerie di Amedeo Modigliani, un disegno a matita del 1915 – 1916, proviene dalla Galleria dello Scudo di Verona (€ 20.000 – 30.000), mentre nella lista delle opere acquistate a Trento da Dal Bosco figurano tra gli altri il pastello Paysannes assises, 1880 circa di Camille Pissarro (€ 50.000 – 70.000) e l’olio Samois. Étude N. 11 (1899) di Paul Signac (€ 120.000 – 180.000).
Molte opere furono acquistate in asta tramite intermediari, altre direttamente da collezionisti, eredi o fondazioni artistiche; tre sono notificate: Finestra di Dusseldorf (1912) di Giacomo Balla (€ 70.000 – 100.000); Donna con cane (1885) di Vittorio M. Corcos (€ 80.000 – 120.000) e Le Poullailler (1912) di Francis Picabia (€ 150.000 – 250.000).