il Fatto Quotidiano, 27 ottobre 2019
La droga in Italia, chilometro per chilometro
La mappa chilometro per chilometro, area per area, regione per regione dello spaccio, del consumo e della lotta giudiziaria ai traffici milionari di sostanze stupefacenti in Italia va letta nelle pieghe della relazione annuale della Direzione centrale per i servizi antidroga del ministero dell’Interno. Che assegna al porto di Livorno – per citare solo una dei dati che saltano all’occhio – la medaglia d’oro del maggiore quantitativo di cocaina sequestrato l’anno scorso: 531 kg. Un dato in controtendenza rispetto a un recente passato che assegnava al porto calabrese di Gioia Tauro una media annua di un migliaio di kg di sequestri di polvere bianca con un picco di quasi 2.000 kg nel 2017. L’anno scorso i sequestri di “neve” a Gioia Tauro si sono ridotti a circa 217 kg, meno dei 297 kg scovati nel porto di Genova, l’ideale medaglia d’argento di questa competizione. Le aree portuali del versante occidentale, si legge nel rapporto, sono state quelle maggiormente utilizzate per introdurre la sostanza nel territorio nazionale. Ma il dato generale della cocaina è in ribasso: 3.626 kg rispetto ai 4.017 del 2017. Ed è in ribasso anche l’incidenza dei sequestri in mare, sceso dal 91% al 78 del complessivo. Mentre è aumentata la percentuale della coca intercettata alle frontiere aeree: 227 kg rispetto ai 180 dell’anno precedente, il 15,2% del complessivo rispetto al 6,9%.
Gli inquirenti lo sanno: la droga sequestrata è in genere inferiore a quella che finisce sul mercato. E la sostanza consegnata ai gestori delle piazze di spaccio raddoppia, triplica, grazie ad operazioni di taglio e rimescolamento con altre polveri più o meno innocue.
La droga ribalta gli equilibri economici nazionali, sequestri e consumi generali si impennano nelle regioni povere. Il Sud e le isole sono il territorio del 70,42% dei sequestri complessivi, rispetto al 15,33 del ricco Nord ed al 14,25 del Centro Italia. Nel valore assoluto, spicca al primo posto la Sicilia, con 29.164 kg di sostanze stupefacenti sottratte al mercato illegale, seguita dalla Puglia (kg 18.431,32), dalla Campania (kg 10.491,25), dal Lazio (kg 9.784,16), dalla Lombardia (kg 6.411,53), dalla Calabria (kg 2.512,51), dalla Toscana (kg 2.161,32) e dalla Liguria (kg 1.837,50). La Campania dei clan camorristici ha registrato un incremento del 133% dei sequestri rispetto al 2017, e i traffici stanno aumentando consistentemente anche in Basilicata (+7.365, 60%). Quasi cancellato il Molise dalla mappa. Qui i sequestri sono diminuiti del 99%.
Ma se si frazionano le attività di prevenzione rispetto alle singole sostanze, si scopre un rinnovato interesse per il mercato dell’eroina. I sequestri sono aumentati del 60%, sfiorando la tonnellata. E l’utenza di riferimento di questa droga è il Nord, dove si concentrano il 76,10% dei sequestri complessivi, rispetto al 12,04% della macroarea Sud-Isole e all’11,86% del Centro Italia.
Il rapporto infine spiega così il dimezzamento dei sequestri di marijuana: “Più che una vera e propria inversione di tendenza nei flussi illeciti di questa droga verso il territorio nazionale, sembra piuttosto la risultante di una netta riduzione dell’entità dei carichi di stupefacente in rotta nell’Adriatico”, si legge nel documento. “Le analisi degli esperti e l’andamento dei sequestri dell’anno in corso (il 2019, ndr) potranno dire – conclude il direttore generale del Servizio Antidroga Giuseppe Cucchiara – se si tratti di fatto contingente oppure se ci si trovi di fronte a un’effettiva rimodulazione delle strategie operative dei trafficanti di questa particolare tipologia di stupefacente”.
C’è poi un dato che conferma Roma come centro di maggior diffusione della droga ma anche di maggior incidenza dell’antidroga. A legare i due “primati” sono i numeri e la comparazione con i dati di Milano. Rispetto a una popolazione superiore del 40%, nell’anno 2018 il quantitativo di cocaina sequestrata dalle polizie giudiziarie e dalle procure nella provincia romana è quasi sei volte maggiore a quella sequestrata nella provincia milanese: 572 kg contro 105 kg.
E anche per quel che riguarda le altre sostanze non c’è gara: Roma supera Milano con sequestri circa tre volte superiori di eroina (86 kg contro 30), di marijuana (1.930 kg contro 606), di piante di cannabis (5.887 contro 1800). In questa speciale classifica fa eccezione l’hashish, che più o meno rispetta le proporzioni degli abitanti, con sequestri a Roma e provincia di circa 3.617 kg rispetto ai 2.950 dell’analogo territorio milanese. Fa eccezione il sequestro delle droghe sintetiche in polvere, dove Milano vince per 15 kg a 7. Roma riconquista il primato tra le metropoli nel campo delle compresse: 13.033 dosi contro 2443. Il tutto si riverbera nel numero delle persone segnalate all’autorità giudiziaria: 5.034 denunce a Roma e provincia (di cui 153 alla Procura dei minorenni) contro i “soli” 2.688 (compresi 64 minorenni) a Milano e provincia: cifre quasi doppie, e molto oltre il rapporto del numero degli abitanti.