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 2019  ottobre 26 Sabato calendario

L’obesità favorisce i tumori

Ormai è un dato di fatto: l’incidenza del cancro è legata all’obesità e le persone che hanno un peso eccessivo hanno un rischio fino al 50% più alto di sviluppare un tumore maligno rispetto a chi ha mantenuto un peso stabile durante l’età adulta. Sono stati resi noti i risultati di un importante studio del Cancer Council of Victoria, pubblicati sul Cancer Journal for Clinicians e su Nature, condotto con la Harvard Chan School of Public Health di Boston, che hanno seguito oltre 30mila soggetti nel mondo per un periodo di 30 anni, nel quale si conferma che l’obesità è una causa primaria del cancro, e l’associazione fra la misurazione dell’Indice di Massa Corporea (IMC) durante l’età adulta e l’incidenza del tumore legato all’obesità è senza ombra di dubbio indiscutibile ed allarmante, perché i dati di questa ricerca trentennale si aggiungono ad una serie di evidenze sui legami fra dimensioni corporee e il carcinoma. Non solo. Secondo lo studio, chi è diventato gradualmente in sovrappeso con l’età ha un rischio maggiore del 30% di contrarre la malattia tumorale, mentre tra coloro che diventano obesi uno su due si ammalerà certamente di un tipo di neoplasia. Una delle forme più pericolose di grasso in eccesso è stata individuata in quello viscerale, ovvero nel grasso che si forma attorno agli organi interni del corpo degli obesi, i quali organi vengono come inglobati in una sorta di rete lipidica che li soffoca, gli sottrae ossigeno e produce ormoni, alimentando e favorendo lo sviluppo della malattia neoplastica. I tipi di cancro più strettamente associati all’aumento di peso sono 13, e sono quelli che colpiscono l’esofago, la tiroide, la mammella (dopo la menopausa), il fegato, la cistifellea, il pancreas, i reni, le ovaie, lo stomaco (il cardias gastrico), l’endometrio uterino, come pure il meningioma del cervello e il mieloma multiplo, ma non si escludono nemmeno il cancro del colon e del retto. 

GENI SOVRAPPONIBILI
Addirittura dopo il fumo e l’esposizione al sole, l’obesità è stata classificata il terzo fattore di rischio individuato per lo sviluppo delle neoplasie maligne, di vario grado e malignità a seconda delle dimensioni corporee. Inoltre è stata esaminata la possibile relazione genetica tra obesità, cancro e sindrome metabolica, in quanto sono stati individuati almeno 38 geni perfettamente sovrapponibili tra donne malate di cancro alla mammella, ad esempio, e soggetti diabetici e obesi, con la conclusione che chi quindi soffre di obesità avrebbe una maggiore probabilità anche di tipo genetico di sviluppare questi tipi di tumori maligni. Il sovrappeso infatti, oltre ad aumentare il rischio di malattie cardiovascolari, influisce sul nostro organismo “disorientando” il metabolismo, paralizzando in qualche modo macrofagi e cellule killer, che sono la prima linea di difesa contro infezioni e tumori. Il tessuto adiposo è composto non solo di cellule grasse, che fanno da “magazzino energetico” e da serbatoio metabolico, ma anche da cellule del sistema immunitario che inviano messaggi sbagliati, ed anziché spegnere le infiammazioni dovute all’eccesso di grasso, producono segnali infiammatori che alimentano lo sviluppo di cancro in molti modi, ad esempio promuovendo le metastasi. In Europa circa il 18% degli adulti è in stato di obesità, in Italia la percentuale scende al 10% (al pari della Lombardia), mentre a Milano gli abitanti ritenuti obesi sono il 6,6%, ma è la situazione dei “futuri obesi” a preoccupare, ovvero i bambini, perché nel nostro Paese uno su dieci è obeso (il 10,6%) contro il 5% della media europea, e in particolare in Lombardia i bambini tra i 3 e i 17 anni considerati obesi sono il 6%.

COME SI CALCOLA
È importante quindi conoscere le proprie misure dell’indice di massa corporea, calcolato in base a peso e altezza, e soprattutto sapere come mantenerlo a un livello stabile, considerando che sono classificati in sovrappeso i soggetti con un indice oltre 25, e obesi se l’indice è più di 30. Il rapporto tra circonferenza di vita e fianchi e la percentuale di grasso corporeo, sono stati correlati anche ad elevati livelli di insulina a digiuno e alla pressione arteriosa diastolica (la massima), concludendo che le conseguenze negative dell’obesità si ripercuotono principalmente sul rischio oncologico. Senza dubbio lo stato di infiammazione cronica che l’obesità genera nell’organismo, innesca una serie di meccanismi cellulari e molecolari che influenzano il rischio tumori, poiché oltre ad accompagnarsi alla resistenza all’insulina, provoca anche squilibri ormonali causati dalla presenza di grasso in eccesso, il quale diventa un vero e proprio “organo endocrino” capace di produrre ormoni, i quali, se in eccesso, possono dar vita a processi che portano inesorabilmente alla malattia neoplastica.

L’IMPORTANZA DELLA DIETA
Se è vero che non esiste una strategia perfetta e valida per tutti coloro che vogliono evitare l’accumulo dei pericolosi chili di troppo, è anche vero che i fattori che contribuiscono a sovrappeso e obesità dipendono soprattutto dal tipo di alimentazione, inclusa la frequenza e la quantità del cibo ingerito, e dal metabolismo di ciascun individuo, per cui la scienza offre alcune indicazioni generali che tutti possono seguire per avvicinarsi all’obiettivo di un peso nella norma, come quella di seguire una dieta ricca di frutta e verdura, camminare almeno mezz’ora al giorno ed eliminare bevande zuccherate e cibi grassi. A preoccupare sono i dati arrivati dagli Stati Uniti, secondo cui l’“epidemia di obesità” registrata negli ultimi quattro decenni ha fatto crescere a dismisura i numeri di queste neoplasie anche tra i giovani adulti, a cominciare dall’età dei 25anni, con un trend del tumore del rene tra i 45 e i 49 anni negli obesi.

CRESCE PIÙ VELOCEMENTE
L’obesità quindi rischia di minare parte delle importanti conquiste degli ultimi decenni nella lotta contro il cancro, e considerando che, anche quando curate queste persone vanno incontro alla vecchiaia con una diagnosi di tumore alle spalle, gli esperti non escludono che questo trend possa arrestare o far regredire la prospettiva di vita di chi oggi si trova nella condizione di sovrappeso od obesità, perché mangiando troppo “alimentiamo” il nostro corpo, ma anche le cellule tumorali, dotate di recettori in grado di captare ormoni e nutrienti, e l’eccesso di cibo offre al cancro la possibilità di crescere più velocemente e di diffondersi nell’organismo. Malattie peculiari della terza età oggi si riscontrano sempre più frequentemente anche prima dei 50 anni, prevalentemente nei soggetti con chili di troppo, per cui, per evitare patologie cardiovascolari, diabete e cancro, non ci resta che mangiare poco, frenarsi a tavola ed evitare i continui spuntini tra un pasto e l’altro, ricordando che nessun obeso ha mai superato gli 80 anni di vita, perché di obesità si muore.