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 2019  ottobre 25 Venerdì calendario

Beppe Bergomi ricorda il suo esordio

Chiudete gli occhi per un istante. Tornate indietro nel tempo e chiedetevi: cosa facevate quando avevate 17 anni? Nessuno potrà vantarsi di avere esordito in Champions League come ha fatto Sebastiano Esposito mercoledì sera a San Siro con la maglia dell’Inter. Anzi, qualcuno può e si chiama Beppe Bergomi. Lui che ha scritto la storia dell’Inter e quella della Nazionale e che proprio a 17 anni esordì nell’allora coppa dei Campioni.
«Ma forse ai miei tempi era più semplice – si schermisce lo zio- Quando ho esordito io c’era solo uno straniero, le rose erano più corte ed eravamo in tanti del settore giovanile. A questo ragazzo va dato molto più merito».
Capello gli ha consigliato di non fare come Zaniolo, facendo infuriare il suo procuratore che ha chiarito come il giallorosso abbia peccato di immaturità ma senza fare nulla di grave. Il tema resta. Come si tiene con i piedi per terra un ragazzino quando ha questa enorme ribalta mediatica?
«È una cosa che hai dentro. Se Esposito segue i consigli dei tecnici del settore giovanile, se saprà soffrire per ottenere i risultati, porterà avanti i valori che gli hanno trasmesso i genitori e i tecnici e potrà andare lontano. E poi ha un garante non da poco». 
Un certo Conte per caso?
«Proprio lui. È uno che, giustamente, non regala nulla a nessuno e se ha deciso di farlo giocare è perché lo merita. È l’allenatore ideale per gestirlo al meglio». 
Non è un compito facile.
«Io alleno i ragazzini del 2003 (nell’accademia Internazionale, ndr), molti vogliono tutto e subito senza fare fatica per raggiungere i risultati. Conte è l’uomo giusto per fargli capire le cose giuste da fare». 
Comunque è un bel segnale per il nostro calcio.
«Bellissimo. Ci vuole coraggio e anche un po’ di fortuna, io ho esordito per l’appendicite di Nazareno Canuti, lui per l’infortunio di Sanchez. Ma credetemi, gli allenatori hanno voglia di lanciare i giovani. E quelli bravi li vedi. Ma non ho capito una cosa: il mio record l’ha battuto o no?».
Esposito 17 anni e 113 giorni. Bergomi 17 anni e 72 giorni. Il suo record è salvo.
«Ah, ok. Ma lui non ha giocato anche l’anno scorso?».
Era Europa League, non Champions.
«Ah già, è un’altra cosa...».