ItaliaOggi, 25 ottobre 2019
Periscopio
Non vedo il «pericolo fascista». Vedo il pericolo dei cretini. Vittorio Sgarbi. (Alessandro Gnocchi). Il Giornale.Le donne di Milano, naturalmente, sono le più belle d’Italia. Edoardo Nesi, scrittore pratese. la Repubblica.
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Il computer non è una macchina intelligente che aiuta le persone stupide, ma una macchina stupida che aiuta le persone intelligenti. Umberto Eco.
Renzi e Salvini si sono scontrati a Porta a Porta, da Vespa: è stata una gara su chi ce l’ha più ego. Jena. La Stampa.
La mia storia, il mio governo, le mie idee dimostrano che io sono l’esatto opposto di Salvini. La Leopolda non è Papeete. Matteo Renzi. (Maria Teresa Meli). Corsera.
Se Conte è ossessionato da me, io non sono ossessionato da lui. Matteo Renzi. (Maria Teresa Meli). Corsera.
Non sono interessato al privilegi dei parlamentari. E lo dimostrato più volte con i fatti. Qualche anno fa, ad esempio, rinunciai all’ufficio e al personale riservati agli ex presidenti della Camera. Eppure è un beneficio di cui avevano goduto autentici monumenti della politica italiana come Ingrao e la Iotti. Pierferdinando Casini, deputato Pd. (Emanuele Lauria), la Repubblica.
Al presidente Conte, del quale abbiamo ammirato sinora la moderazione, suggeriamo di imparare dalla flemma di Winston Churchill. Un giorno che Lady Astor, una deputata dell’opposizione particolarmente impertinente ed aggressiva, finì il suo discorso dicendogli: «Se io fossi sua moglie, le metterei del veleno nel tè», Churchill replicò: «E se io fossi suo marito, lo berrei». Michele Brambilla. QN, Quotidiano nazionale.
I filosofi parlano di eterogenesi dei fini: parti per fare una cosa e ne viene fuori tutt’altro. Così l’Ue, nata per consolidare l’Europa, l’ha sbiadita. Che idea avevamo di noi stessi ancora qualche decennio fa e guardando indietro fino al Sette-Ottocento? Privilegiati abitatori di quell’ultimo tratto dell’Eurasia dove il continente si affusola per immergersi nell’Oceano Atlantico, eravamo vicini a tutti e diversi da ogni altro. L’Asia immensa alle nostre spalle, brulicante di civiltà distanti tra loro, etnie variopinte, innumerevoli forme di stato e di governi. Ai nostri piedi, l’Africa più vicina a noi per costumi sulle coste arabe del Mediterraneo ma estranea per mentalità e religione. Poi, pittoresco e avventuroso, il mondo nero subsahariano con le tribù, le capanne, le lance, i leoni. Qua e là qualche avamposto bianco sotto forma di colonia, rosa dalla precarietà e dal senso di colpa. Giancarlo Perna, la Verità.
Quanto prevedo che perderà Eataly con l’introduzione di questi dazi? Neanche un dollaro reagendo dobbiamo mantenere gli stessi numeri. Oscar Farinetti, fondatore di Eataly. Un giorno da pecora. Rai Radio1.
Avevo vagamente sentito il nome Jerzy Grotowski per me era solo un giovane animato da alcuni progetti teatrali. Mi raccontò che aveva lasciato la politica e si era ritirato a Opole, a una decina di chilometri da Auschwitz, in un teatrino piccolissimo dove lavorava con sette attori. Gli dissi chi ero, raccontandogli un po’ della mia vita, e che avevo scoperto la grandezza di Brecht e del Berliner Ensemble. Veniva da un piccolo villaggio e aveva studiato teatro a Mosca, mi disse. Poi mi invitò a visitare il suo teatrino delle tredici file, così veniva chiamato quel luogo che sarebbe diventato mitico. Quell’invito mi sembrò un miracolo. Divenni il suo assistente e per circa quattro anni restai a Opole. Fui il tramite tra lui e il resto dell’Europa. Jerzy non poteva uscire dalla Polonia. E fuori non era ancora molto conosciuto. Bussavo alle porte dei grandi intellettuali, come Lévi-Strauss e Caillois, per raccontargli quanto fosse importante e radicale quell’esperienza teatrale. Era un modo anche per proteggere il lavoro di Grotowski, i suoi principi teatrali. Eugenio Barba, regista teatrale (Antonio Gnoli), la Repubblica.
Ero a Sanremo anche nel 1977. Credo che Tenco si sia ammazzato davvero: un momento di sconforto, qualche sostanza che l’ha sconvolto, un gesto improvviso e inconsulto. Certo, quel biglietto non era da Luigi. Io non volevo assolutamente tornare a cantare la sera dopo, i discografici obbligarono tutti. Pino Donaggio, cantante. (Luigi Bolognini). la Repubblica.
Ventidue anni dopo la sua artigianale fondazione, Amazon che spedisce 158 pacchi al secondo e ha fatto del suo fondatore (Jeff Bezos) l’uomo più ricco al mondo (107 miliardi di dollari nel 2919 secondo Forbes) ha cambiato radicalmente le carte del commercio mondiale e prodotto profondi cambiamenti sociali. Audrey Fournier. Le Monde.
Sandra Mondaini e Raimondo Vianello erano uno spasso. Stare con loro era vivere in una commedia tutto il giorno. Casa Vianello è tutta roba vera perché nasceva in casa. Una sera in cui eravamo ospiti di Renzo Puntoni, la Mondaini si ubriacò. Poi voleva suicidarsi. Venne il medico, le fece una puntura, e si addormentò. Uscendo, svegliammo il portiere del grattacielo, la casa era all’ultimo piano. Raimondo candido gli disse: «Se dovesse cadere qualcosa dall’alto è roba nostra, non si preoccupi». Con Raimondo finiva tutto a ridere. Pippo Baudo, presentatore tv. (Walter Veltroni). Sette, Rcs.
Ho perso un po’ la vista, molto l’udito. Alle conferenze non vedo le proiezioni e non sento bene. Ma penso più adesso di quando avevo vent’anni. Il corpo faccia quello che vuole. Io non sono il corpo: io sono la mente. Rita-Levi Montalcini. Alle 5 della sera, Cesare Lanza.
Milàn l’è an gran Milàn, qua trovi il mondo. I milanesi sono simpatici, mi trovo sempre a mio agio anche sul palcoscenico: il pubblico è più pronto al sorriso che al Sud. Marisa Laurito, attrice. (Gabriella Mancini). Corsera.
Motta di Livenza: lo convocano in caserma per notificargli una denuncia per furto. Lui non resiste a un’occasione e ruba il cellulare al carabiniere. Tribuna di Treviso, 13 ottobre 2019.
I centri di accoglienza hanno chiuso e i migranti, allo sbando, hanno bussato alla parrocchia di Vicofaro, Pistoia. E don Massimo Biancalani li ha accolti. Ora in parrocchia sono in 250, ospitati ovunque, anche nella navata della chiesa che è stata trasformata in dormitorio con letti vista altare. E i parrocchiani si sono allontanati: fuga dal catechismo e dal prete un tempo osannato. Tirreno, 12 ottobre 2019.
Insegue il ladro d’auto, lo blocca con un placcaggio rugbistico e lo immobilizza fino all’arrivo della polizia. L’eroe è un tredicenne di Voghera, figlio di un viceispettore della Polfer. «È alto uno e ottanta», spiega il padre, «e sa come fronteggiare un avversario grazie al rugby». Provincia Pavese, 12 ottobre 2019.
Senatori a vita in punto di morte. Roberto Gervaso. il Giornale.