ItaliaOggi, 25 ottobre 2019
Tir senza autisti guidati grazie al 5G per più produttività e meno consumi
Donare ai camionisti il dono dell’ubiquità: un camionista per due mezzi pesanti. Un volante per due bisonti della strada. Proprio così, una persona sola per guidare due Tir, una possibilità capace di dimezzare i costi del personale per le aziende di autotrasporto grazie alla tecnologia. A questa soluzione, una variante dei sistemi a guida autonoma, sta lavorando la startup californiana Peloton: il camion senza conducente non ha bisogno della cabina, viene guidato da comandi trasmessi con la rete 5G dal mezzo che lo procede, quello sì manovrato da un camionista in carne e ossa.Il concetto chiave della tecnologia lo si ritrova nel nome stesso della startup: «plotone» (Peloton). Mezzi pesanti in fila, interconnessi e accoppiati. Flotte tecnologiche che sfruttano il controllo dei veicoli con i radar, in modo che il camion abbinato possa seguire gli spostamenti e le manovre di quello guidato: cambi di direzione, accelerazione, frenate. I vantaggi di questa tecnologia, secondo la società, sono diversi: si va dalla riduzione della congestione stradale e degli incidenti, a un minor uso di carburante e quindi di emissioni inquinanti. Con un camion guida e più mezzi accoppiati, secondo uno studio fatto dalla Daimler, si potrebbe ridurre il consumo di carburante del 10%.
Peloton punta a bilanciare l’intelligenza umana nella guida su strada con le tecnologie di guida autonoma e il sistema elaborato ha l’ambizione di raddoppiare la produttività dei conducenti. «Consideriamo i conducenti come i migliori sensori al mondo e ne stiamo approfittando per consentire loro di essere più produttivi attraverso delle vere e proprie squadre di tracciamento automatizzate», ha spiegato Josh Switkes, ceo di Peloton Technology.
La società con sede a Mountain View si propone di affrontare i tre grandi problemi del trasporto merci: sicurezza, costi del carburante e carenza di conducenti professionali. Rispetto ai sistemi di guida autonoma si differenzia per non togliere il controllo all’uomo, anzi vuole proprio moltiplicare le capacità umane. La startup coltiva questa idea dal 2011 e ha raccolto circa 75 milioni di euro per svilupparla da Bp Ventures, Intel Capital, Volvo Group e altri investitori strategici. L’obiettivo è arrivare alla commercializzazione di questo sistema di platooning dei veicoli dedicati al trasporto merci. Per ora l’azienda ha sfornato il sistema PlatoonPro, scelto da sei operatori della logistica per ottimizzare la guida nelle sue flotte, avendo più sicurezza e risparmiando carburante. Ma la società vuole arrivare al più presto a un prodotto più avanzato, quello che vuole raddoppiare la produttività dei camionisti e aprire le porte a una rivoluzione nell’autotrasporto.