Da “Un giorno da pecora - Radio1”, 23 ottobre 2019
“MARIO DRAGHI MI HA DATO L’OK PER LA LIRA UMBRA” - IL GENERALE PAPPALARDO, CANDIDATO GOVERNATORE IN UMBRIA, RACCONTA DI QUANDO HA INCONTRATO IL PRESIDENTE USCENTE DELLA BCE: “MI HA DETTO BUONASERA GENERALE, E POI MI HA SPIEGATO: ‘LA PUO’ STAMPARE, MA LA DEVE FAR ACCETTARE AGLI UMBRI PERCHÉ È UNA MONETA A CORSO LIBERO E QUINDI…” - POI NON AZZECCA I CONFINI DELLA REGIONE CHE VUOLE ANDARE A GOVERNARE… -
Gaffe del candidato alla presidenza della Regione Umbria Antonio Pappalardo, della lista Movimento Gilet Arancioni. Ospite di Un Giorno da Pecora, su Rai Radio1, la trasmissione condotta da Giorgio Lauro e Geppi Cucciari che in questi giorni è in diretta da Perugia, Pappalardo ha avuto qualche difficoltà, se così si può dire, ad azzeccare i confini della regione. Con chi confina l'Umbria? “La Toscana, le Marche, il Lazio e l'Abruzzo”. Anche l'Abruzzo? “Mi pare...”. Scusi, e dove l'Umbria confinerebbe con l'Abruzzo? “No, ha ragione, mi pare non ci sia...”, si è corretto alla fine il candidato governatore.
Pappalardo ha poi spiegato di voler stampare, in caso di vittoria, la lira umbra. La spiegazione per questo ipotetico nuovo conio è stata la seguente: “la Bce consente agli stati e alle regioni in difficoltà economiche di stampare una moneta complementare. E io di questa lira umbra ho già parlato personalmente con Mario Draghi”.
Con Mario Draghi? “Certo, l'ho incontrato a Città della Pieve, per strada, mi ha detto 'buonasera generale, come sta?'”. Cosa ha risposto all'uomo che guida la Bce? “A Draghi ho detto subito 'lei è un uomo molto famoso', e lui mi ha risposto 'anche lei, generale, è un uomo famoso”. In quell'occasione Draghi le avrebbe dato l'ok per la lira umbra? “Draghi mi ha detto: 'lei la può stampare, caro generale, ma la deve far accettare agli umbri, perché è una moneta a corso libero e non a corso legale”.
Che vantaggi possono avere gli umbri ad utilizzare questa lira? “Un carabiniere, ad esempio, prima dell'euro prendeva 2 milioni e 400mila al mese, pagando 700mila lire di affitto. Con l'euro il suo stipendio è diventato di 1.200 euro ma l'affitto della casa è rimasto 700 euro: si è perso il poter contrattuale. Allora io prenderei mille lire umbre, che equivarrebbero a mille euro, e le consegnerei ad ogni capofamiglia umbro”. E da dove prenderebbe questi soldi? “Da una banca libera dell'Umbria che noi, come governo regionale, andremmo ad istituire in caso di vittoria”, ha detto Pappalardo a Un Giorno da Pecora.