ItaliaOggi, 23 ottobre 2019
Cina batte Usa per numero di persone che sono nel 10% più ricche al mondo
Lo scorso anno, secondo il Global Wealth Report 2019 di Credit Suisse, la ricchezza mondiale è aumentata del 2,6%, raggiungendo 360mila miliardi di dollari, mentre la ricchezza per adulto ha toccato un nuovo record di 70mila 850 dollari, superando dell’1,2% il livello rilevato a metà 2018. Stati Uniti, Cina ed Europa sono i maggiori responsabili di questo incremento, con un contributo rispettivamente di 3mila 800 miliardi, mille900 miliardi e mille100 miliardi.Il dato più interessante emerge quest’anno: la Cina ha superato gli Stati Uniti per numero di persone che rientrano nel 10% più ricco a livello mondiale (100 milioni contro 99 milioni). In termini di ricchezza per adulto, la Svizzera si attesta al primo posto in assoluto (più 17mila 790 dollari), seguita da Stati Uniti, Giappone e Paesi Bassi. Guida la classifica dei paesi «perdenti» l’Australia (meno 28mila 670 dollari), principalmente per effetto dei tassi di cambio, seguita da altri paesi che hanno registrato perdite significative: Norvegia, Turchia e Belgio. Secondo le stime, il numero di milionari nel mondo è aumentato di 1,1 milioni di persone dal 2018, raggiungendo quota 46,8 milioni a metà di quest’anno. Gli Usa hanno contribuito per oltre il 50% a questo incremento, con 675mila nuovi milionari che si sono aggiunti alle cifre già consistenti del paese. La diminuzione della ricchezza media in Australia si è tradotta nella presenza di 124mila milionari in meno, ma altrove le perdite sono risultate relativamente modeste: il Regno Unito ospita ad esempio 27mila milionari in meno, mentre la flessione per la Turchia è stata di 24mila persone.
Stando al report, nel gruppo Ultra high net worth (Uhnw) a metà 2019, 55mila 920 adulti possedevano almeno 100 milioni, mentre 4mila 830 detenevano un patrimonio netto superiore a 500 milioni. Le graduatorie per aree geografiche sono dominate dall’America settentrionale con 84mila 050 Uhnw (50%), mentre l’Europa ne ospita 33mila 550 (20%) e 22mila 660 (14%) risiedono nei paesi dell’area Asia-Pacifico (escluse Cina e India). Nei primi anni del secolo le disparità di distribuzione della ricchezza si sono ridotte in quasi tutti i paesi: oggi infatti la quota del 90% più povero rappresenta il 18% del patrimonio mondiale, rispetto all’11% del 2000. È prematuro affermare che è iniziata una fase discendente per le diseguaglianze, ma i dati prevalenti indicano che il 2016 potrebbe aver rappresentato il picco per il prossimo futuro.