ItaliaOggi, 22 ottobre 2019
Diritto & Rovescio
Domenica scorsa c’è stata la festa degli alpini di due regioni: Lombardia ed Emilia-Romagna. Sono, queste, manifestazioni incoraggianti. Composte da ex militari prevalentemente di leva. Che esprimono una forza possente ma anche tranquilla. E che sfilano ordinati fra ali di folla che li conosce e li vuole così. Non esprimono belligeranza ma spirito di corpo, solidarietà, disponibilità di mettersi sempre al servizio degli altri. Gli alpini sono ecologici da sempre. Dove hanno manifestato in decine di migliaia non resta una carta per terra. Per loro, l’ambiente è dove vivono e dove, in casi estremi, debbono sopravvivere. Davanti a me, c’erano, plaudenti, una vecchia araba sulla carrozzella condotta dalla figlia con accanto la piccola nipote. Tutte con il velo. Un vecchio alpino, con una immensa barba bianca, si stacca improvvisamente del corteo, contravvenendo alle regole musulmane, che non conosce, si avvicina alla paralizzata e l’accarezza delicatamente sul volto. La figlia si mette a piangere in silenzio, con grosse lacrime.