Avvenire, 22 ottobre 2019
Da inizio anno 54 morti per overdose
La scena è ancora negli occhi degli amici che oggi si sono ritrovati per strada, a Livorno, a parlare di quel che può essere successo sabato notte, mentre la musica batteva in testa e tutto doveva essere gioia, non morte. Invece Erika è morta davvero, sotto un divanetto, sul pavimento sporco della discoteca tra le urla di chi chiamava i soccorsi, e nessuno sentiva. Con lei – 19 anni appena, il sogno di rimettersi in piedi riprendendo gli studi lasciati qualche tempo fa – sale a 54 l’impressionante bilancio di morti da droga che nessuno vuol vedere, in Italia, in questo 2019.
Ad uccidere la ragazza sabato sera, nella discoteca toscana “Mind Club” di Sovigliana, è ormai certo che sia stato un mix di droghe sintetiche e alcol. Quattro, forse cinque le pasticche che Erika avrebbe assunto nel suo sabato sera di follia, arrivate sul tavolo del privé grazie a uno spacciatore ripreso dalle telecamere del locale (mentre altri due venivano arrestati fuori) e sulle cui tracce ora si sta muovendo la procura di Firenze, che ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo. Le ipotesi di reato iscritte nel fascicolo sono quelle di morte come conseguenza di altro delitto e spaccio di sostanze stupefacenti, mentre la stessa discoteca è stata posto sotto sequestro dai carabinieri. Una misura – questo fa rabbia – già presa in passato, l’anno scorso per l’esattezza, quando durante un sopralluogo effettuato durante la notte di Halloween nel locale era stata trovata droga pronta per lo spaccio sia nel guardaroba che nella hall. Ma l’ultimo weekend – proprio come gli scorsi, in una escalation che sembra ormai senza sosta – ha segnato altre tragedie legate all’abuso incontrollato di sostanze da parte dei ragazzi. In Sicilia, dove domenica scorsa quattro giovani erano morti all’alba in provincia di Catania dopo aver trascorso la serata in discoteca, stavolta è toccato a due ragazzini di 16 e 17 anni perdere la vita dopo un incidente stradale. Causato, per una corsa a folle velocità, dall’amico più grande alla guida, che aveva bevuto e fumato cannabis. E che a vent’anni non poteva guidare la Bmw con cui si è schiantato contro un albero, visto che era neopatentato. E sempre “vittime“dello sballo del weekend sono tre giovani che hanno trascorso la notte di sabato nella storica discoteca Matis di via Rotta, a Bologna. Tre i minorenni finiti in ospedale in poco meno di un’ora: una ragazza di 16 anni ubriaca al punto da rasentare il coma etilico, un 17enne portato in ospedale privo di sensi e con gli stessi sintomi, un suo coetaneo soccorso dopo aver preso un pugno. Cinque anni fa, nel marzo 2014, la stessa discoteca aveva ricevuto una sospensione temporanea della licenza per alcune violazioni accertate da carabinieri in borghese. I luoghi sono gli stessi, lo spaccio è tornato a farla da padrone.