il Giornale, 20 ottobre 2019
Lucia, giudice del Guinness Word Records
VANITYX
Jack, il fidanzato dell’ucraina Olga Liaschuk, è assai preoccupato. La sua ragazza detiene infatti un record inquietante: con la sola forza delle cosce è capace di schiacciare tre angurie in appena 14,65 secondi; se a ciò si aggiunge che Olga ha un’espressione piuttosto truce, capite bene come l’apprensione di Jack sia del tutto giustificata.
Decisamente più rassicurante è invece l’aspetto dell’italiana Lucia Sinigagliesi che non possiede nessun record, se non quello di ratificare o meno i record altrui. La signorina Sinigagliesi, 38 anni, marchigliana, è infatti «giudice ufficiale Guinness Word Records». Elegantissima nella sua divisa d’ordinanza, Lucia gira il mondo col trolley a caccia di primati, preferibilmente stravaganti. Da lontano sembra un’hostess Alitalia diretta al gate del decollo, ma poi basta osservare il libro che ha tra le mani per capire che quello non è un «piano di volo» da consegnare al comandante, ma l’ultima edizione del Guinness World Records 2020 (Mondadori), il libro che tradizionalmente raccoglie il meglio fantasmagorico della «recod-mania» planetaria. E Lucia è tra le poche privilegiate che questo pazzo universo può esplorarlo in lungo e in largo, rilasciando (o ritirando) agli aspiranti recordman la patente di genialità.
«I viaggi e i record sono sempre state le mia passioni -. Dopo la laurea in Lingue e cultura di impresa all’università di Urbino, inviai il mio curriculum alla sede Londinese del Guinness World Records (GWR). Inizialmente entrai nel settore commerciale, ma poi coronai il sogno di diventare giudice».
Da 17 anni Lucia vive a Londra, città che ama: «Per questa storia della Brexit ho addirittura pianto, noi stranieri viviamo in una situazione di incertezza che non è piacevole». E a ben guardare anche questa della Brexit potrebbe essere – magari per la categoria «follie geopolitiche» – un record degno di entrare nella prossima edizione del celebre libro dei primati.
Lucia ieri mattina era in una scuola elementare di Milano per descrivere il suo lavoro, ma soprattutto per spiegare ai bambini il piacere delle nuove avventure: «Dietro la ricerca dei record si nasconde la gioia di mettersi alla prova – spiega Sinigagliesi -. È questa emozione il filo conduttore che unisce le migliaia di protagonisti che ogni anno si cimentano in imprese solo apparentemente prive di senso». Ma che al contrario un senso ce l’hanno, eccome: e cioè il senso della libertà di confrontarsi con se stessi, ancor prima che con gli altri.
L’album dei ricordi di Lucia è pieno di pensieri a colori. Lei li sfoglia e, per ognuno di essi, sfodera un sorriso smagliante: «Nel 2013 in Mongolia registrai il record della parata di cavalli più numerosa al mondo: 11.125 cavalieri al galoppo tra le strade della capitale. Uomini, donne, vecchi, bambini. Uno spettacolo indimenticabile. In Mongolia il cavallo è molto di più che un animale, in quel paese si dice che un uomo senza cavallo è come un uccello senza ali». Chiedere al giudice Sinigagliesi «a quale record è più affezionata», è come domandare a una mamma «a quale figlio vuole più bene»: inutile, la risposta è sempre «a tutti, indistintamente». E allora non resta che digitare su Google immagini le parole «Sinigagliesi» e «record», ed ecco allora venir fuori le foto di Lucia che misura il «piede più grande del mondo» o la «tavoletta di cioccolato più lunga della terra». Frammenti di un mondo che tra le pagine del GWR 2020 si disintegrano in un’esplosione di «nuove categorie di record e primatisti» che informano e divertono nello stesso tempo. Argomenti che vanno dalle classiche categorie come «animali eccezionali», «meraviglie geografiche» e «spettacolari successi sportivi», fino a quelle più attuali: «streaming», «sport virali» o «robot e intelligenza artificiale».
Il nostro «guinnes» preferito? Quello dell’«adolescente con i capelli più lunghi». La sua storia in pillole: dopo aver subito un pessimo taglio di capelli a 6 anni, Nilanshi Patel (India), soprannominata Rapunzel, ha deciso di occuparsi personalmente della sua acconciatura, e a 16 anni si è fatta crescere i capelli fino all’incredibile lunghezza di 170,5 cm.
Altro che Cesare Ragazzi...