Libero, 18 ottobre 2019
Al Sud spendono il 7% del reddito in scommesse
Lo scorso anno gli italiani hanno giocato cifre favolose nel tentativo di sfidare la fortuna col sogno di arricchirsi. Nel nostro paese il gioco d’azzardo fu legalizzato dal 2003. Da allora è stato un fiorire di nuove opportunità di gioco: nel 2018, tra giocate fisiche – realizzate cioè presso i punti vendita – e giocate online, gli italiani hanno speso circa 107 miliardi di euro. La fetta maggiore – secondo i Monopoli di Stato – è stata spesa presso i tabaccai e le agenzie preposte a tale scopo, ed è stata pari a 75,4 miliardi. Il corrispettivo di tre leggi finanziarie. In quale regione vi è la più alta percentuale di giocatori a fronte di un basso reddito annuo? La Sicilia. La popolazione gradisce talmente questo tipo di attività al punto da aver speso in Superenalotto, WinForLife, Eurojackpot, e altri giochi la bella cifra di 4.547.696 miliardi. Di contro, le vincite sono state pari a 3.564.273 miliardi. Non male, se si pensa che la regione sicula è anche al primo posto per il più alto numero di richieste di reddito di cittadinanza: le domande presentate sono state 224.826. Sappiamo come questa regione sia anche la più povera d’Italia, con un reddito pro-capite medio pari a 13.286 euro annui. La matematica non è un’opinione, e ciò ci permette di verificare come i siciliani spendano il 7% dei loro introiti in speranza di arricchirsi. Qualcosa non quadra. Non sarà che, com’è stato scoperto in Toscana di recente, si scopra l’esistenza di sale che consentono di pagare il gioco attraverso l’utilizzo della card gialla? Non basta, perché diverse sono state le notizie di cronaca che riportano come la furbizia aguzzi l’ingegno, soprattutto quando si tratta di ottenere sostegni di cui non si ha diritto: gente beccata in flagranza di reato grazie ai controlli della Guardia di Finanza per cui si scopre che costoro percepiscono la mancia di Stato ma lavorano a nero. Non si può inoltre soprassedere su altri dati interessanti, come quelli sulle concessioni di reddito di cittadinanza in aree tradizionalmente attive nel settore dell’agricoltura e del caporalato. Un esempio: 1.660 nuclei familiari di Vittoria (Ragusa), nota per le attività nel settore agricolo delle serre, hanno ottenuto la tessera gialla col sussidio. Un comune di circa 64.000 abitanti e proprietari terrieri che operano nel settore agricolo con una percentuale così alta di domande di sostegno economico assegnato… Come si dice? A pensar male si fa peccato, ma spesso s’indovina.