Il Sole 24 Ore, 18 ottobre 2019
Sneakers verso i 100 miliardi
Calpestano campi da tennis, piste da running, ma anche pavimenti di scuole, uffici e hotel di lusso. Da anni, ormai, anche le passerelle. E, nonostante gli insider le abbiano già derubricate dalla voce “tendenza di lungo periodo” per inserirle in quella “bolla fashion”, non smettono di essere acquistate. A cifre che hanno anche tre zeri.
La domanda trasversale
Il business delle sneakers è in continua crescita: secondo Statista passerà dai 62,5 miliardi di dollari di giro d’affari registrato nel 2017 ai quasi 98 miliardi del 2024. Senza mostrare segni di debolezza.
La domanda delle ex scarpe da ginnastica si è estesa a macchia d’olio coinvolgendo segmenti di pubblico eterogenei. Per un consumatore che sceglie la scarpa in ragione della comodità, infatti, ce ne sono altrettanti che acquistano sneakers per motivi diversi, che spaziano dalla moda al collezionismo, fino alla voglia di rafforzare la propria appartenenza a un movimento culturale d’ispirazione streetwear che, oggi, abbraccia soggetti trasversali per età e portafoglio.
Le fiere-evento
La community degli appassionati (in gergo, sneakershead) si è riunita a Milano il 5 e il 6 ottobre, complici due manifestazioni: da un lato della città (a Fieramilanocity) è andata in scena la prima edizione di Plug-Mi, organizzata da Fandango Club e Micam-Fiera Milano, con oltre 30 brand che hanno presentato anteprime di collezioni esclusive e limited edition, dando anche la possibilità ai visitatori di farsi personalizzare i modelli e partecipare a talk e concerti pagando 15 euro di biglietto d’ingresso. Dall’altro (in via Orobia, vicino alla Fondazione Prada) si è tenuta la seconda edizione di sneakersness, format internazionale dedicato ai reseller (si veda l’articolo accanto, ndr) che a Milano ha attirato oltre 10mila visitatori (al costo di 12-15 euro al giorno e 17-20 euro per due giorni).
Nonostante i format diversi, le manifestazioni hanno messo in luce l’importanza, al di là del prodotto in sé, dei contenuti extra: «Questa industria è molto complessa – spiega Domenico Romano, direttore marketing di AW Lab, insegna retail multimarca specializzata nella vendita di sportswear e partner di Plug-Mi – perché dietro il prodotto c’è un intreccio di elementi culturali diversi, che spaziano dall’arte alla musica fino alla moda. Chi compra non vuole solo la sneakers, ma anche riconoscersi in un sistema di valori, vivere un’esperienza che può ricordare, per esempio, facendo personalizzare la sneakers acquistata». O comprando un pezzo iconico, magari in serie limitata.
La bolla fashion
Tra le dimensioni di riferimento delle sneakers culture c’è anche la moda. Che, a sua volta, ha cavalcato l’onda del cambiamento sociale – così come era avvenuto con i jeans – portando le sneakers in passerella. Così abbiamo visto le sneakers chiudere la sfilata Louis Vuitton P-E 2018, comparire nell’universo Chanel (per la P-E 2019, con la collaborazione di Pharrell Williams) e riaffermarsi in quello di Prada. Salvo poi scomparire, a settembre 2019, per lasciare spazio a stivali e sandali (tra gli altri).
Gli oggetti del desiderio
Se dalle passerelle arriva l’immagine di una “bolla fashion” che si sta sgonfiando, la Rete racconta un’altra realtà. Un’elaborazione realizzata dal motore di ricerca Lyst per Il Sole 24 Ore, mette in cima alla lista delle sneakers più cercate online nel corso dell’ultimo anno due modelli decisamente fashion: le Balenciaga Triple S (per gli uomini) e le Gucci Ace personalizzate da un’ape dorata (per le donne).
Nella top 5 maschile compaiono le Gucci Flashtreck (al secondo posto, presenti anche tra le cinque più cercate dalle donne) e le Converse All Star personalizzate da Comme des Garçons (5°), oltre a due modelli iconici come le Nike Air Max 97 (3°) e Yeezy Boost 350v di Adidas. Le ricerche femminili, poi, sono sbilanciate sul fronte moda con le Oversize di Alexander McQueen, le Balenciaga Speed Trainers e le Versace Chain Reaction Trainers tra le prime cinque.