Il Sole 24 Ore, 18 ottobre 2019
Brexit, domande e risposte sull’accordo
L’accordo tra Londra e Bruxelles su Brexit mette fine al lungo braccio di ferro?
È solo il primo passo. Per essere definitivo avrà bisogno dell’approvazione del Parlamento europeo ma, soprattutto, di quello britannico, convocato per domani in seduta straordinaria. A Johnson serviranno 320 voti per non fare la fine di Theresa May, il cui accordo di divorzio fu bocciato tre volte. Per farcela, visto il no già dichiarato dai protestanti nordirlandesi del Dup, avrà bisogno del sostegno di almeno una ventina di laburisti.
Se l’intesa otterrà il via libera dei Parlamenti, il Regno Unito il 31 ottobre uscirà dalla Ue?
Formalmente sì, sempre che vengano completati in tempo gli adempimenti legislativi, ma entrerà in vigore il cosiddetto periodo di transizione: 14 mesi (cioè fino alla fine del 2020) in cui il Regno Unito resterà allineato alla Ue dal punto di vista normativo e in cui non cambierà nulla sul fronte dei diritti dei cittadini.
In caso di bocciatura dell’accordo da parte di Westminster ci sarà una proroga o la temuta hard Brexit?
Il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker ha detto che ulteriori proroghe non servono, il che porterebbe a una hard Brexit in caso di bocciatura. La posizione di Juncker è probabilmente negoziale, per mettere sotto pressione Westminster, sottolineando nel contempo che l’Europa può rispettare i tempi. Di fronte a un no del Parlamento britannico e a probabili elezioni anticipate in Gran Bretagna, i Ventisette sarebbero chiamati a garantire un’ulteriore proroga.
Ma cosa prevede l’intesa per quanto riguarda l’Irlanda del Nord e il confine tra le due parti dell’isola?
L’Irlanda del Nord resterà in territorio doganale britannico (e quindi potrà beneficiare di futuri accordi di libero scambio tra Londra e Paesi terzi) ma applicherà le regole del codice doganale europeo. In pratica resterà allineata a un certo numero di regole e standard del mercato unico europeo e questo non renderà necessari i temuti controlli al confine “caldo” con la Repubblica d’Irlanda. Al tempo stesso però diventerà il punto di ingresso nel mercato unico; pertanto i controlli sulle merci provenienti dal Regno Unito e dirette in Europa ci saranno, ma verranno effettuati nei porti (e non al confine irlandese) ad opera di personale britannico.
Quanto durerà questa soluzione?
Entrerà in vigore alla fine del periodo di transizione e durerà quattro anni. Al termine, il Parlamento dell’Irlanda del Nord potrà decidere a maggioranza semplice se revocare o prolungare, di altri quattro anni, l’allineamento regolamentare alla Ue.
Quali sono le altre novità dell’intesa Londra-Bruxelles?
Oltre al protocollo sull’Irlanda, è stata emendata anche la dichiarazione politica, in particolare il riferimento alle future relazioni commerciali tra Regno Unito e Ue. L’ambizione è arrivare a un trattato di libero scambio, senza dazi e quote. Si precisa anche che le parti si impegneranno a garantire parità di condizioni in una relazione basata su una concorrenza aperta e leale.