La Stampa, 18 ottobre 2019
Una Leopolda rosa
Benvenuti alla Leopolda. Una scenografia che riproduce una casa, con il tetto che accoglie e protegge. E la memoria corre veloce a 25 anni fa quando l’amministratore del «palazzo» si chiamava Silvio Berlusconi. D’altronde è proprio ai suoi condòmini che il padrone di casa della Leopolda, Matteo Renzi mira. Moderati in cerca di quattro pareti sicure. E a Firenze troverà «alloggio» anche un bel pezzo di Comunione e Liberazione ma anche parte del centro destra fiorentino a iniziare dall’ex sottosegretario forzista Gabriele Toccafondi. Grande attesa per l’ex forzista Renata Polverini. Ci sarà non ci sarà? Curiosità anche per la conta degli amici che sono rimasti nel Pd. Sicuro il saluto del sindaco di Firenze Dario Nardella come quello della segretaria del Pd Toscano Simona Bonafè. Ma anche Alessandra Moretti. E se ne facciano una ragione gli zingarettiani che hanno cercato di scoraggiare questi pellegrinaggi.
Sarà una Leopolda «rosa» con la presenza di tantissime donne, molte giovanissime, e associazioni per la parità e contro la violenza di genere. Tra le speaker Lucia Annibali, l’avvocatessa sfregiata dall’ex fidanzato con l’acido, simbolo della lotta contro il femminicidio, deputata pd transfuga verso Italia Viva. E non poteva essere diversamente visto che a traghettarla dalla toga alla politica era stata Maria Elena Boschi. E ci sarà il ministro Teresa Bellanova ormai simbolo anche lei contro la tentazione maschile (maschilista) di buttarla sempre sull’estetica per ridimensionare il valore di una donna. Tra le star Isabella Conti, sindaco di San Lazzaro, elogiata da Renzi a Porta a Porta: «È il primo sindaco in Italia che ha fatto gli asili nido gratis». E sarà questo il cuore del suo discorso, che mira dritto al disagio femminile, alla difficoltà di avere pari condizioni sul lavoro. E nella parte finale del suo intervento, l’addio al Pd.
Ci saranno anche i «maschi» di Italia Viva: Luciano Nobili, Davide Faraone, Roberto Giachetti, Luigi Marattin, Gennaro Migliore, Mattia Mor, Ettore Rosato, Ivan Scalfarotto.
Ad aprire stasera la serata un video che ripercorre i 10 anni della Leopolda. E la musica, l’inno, che accompagnerà le immagini potrebbe essere quella di Tommaso Paradiso, la canzone che a settembre alla vigilia della scissione proprio Renzi aveva recensito sui social: «La prima canzone di Tommaso Paradiso dopo la scissione dei The Giornalisti è veramente bella: Non avere paura». Poi domani giornata di interventi (tra cui appunto Bellanova, Annibali, Boschi, Conti). La ministra Bonetti presenterà il Family Act mentre la deputata Maria Chiara Gadda parlerà del piano «green». E alle 18 la presentazione del logo di Italia Viva. Il discorso del leader sarà domenica mattina.
Ventimila persone iscritte alla Leopolda, ma solo 7 mila i posti, così si stanno montando megaschermi all’aperto con la promessa che Renzi uscirà spesso per farsi vedere. Su tutto la regia di Lucio Presta dalla cui scuderia probabilmente spunterà l’ospite a sorpresa di questa edizione. L’anno scorso era stato Paolo Bonolis. Quest’anno, in era «rosa», probabilmente sarà una donna. Magari anche lo «scissionista» Paradiso. Su tutto le sue parole «Non avere paura...». E state sereni. —