Corriere della Sera, 18 ottobre 2019
La bellezza perfetta? Non esiste
L’ ultima notizia diventata virale è che il viso di Bella Hadid è il più perfetto del mondo, il più prossimo ai canoni della sezione aurea, ovvero alla formula matematica e misterica della bellezza. Peccato che la modella, 23 anni e 26,3 milioni di follower su Instagram, avesse in origine tutt’altra faccia. Il naso non era alla francese, le labbra erano sottili. Insomma, sembra aiutata dalla chirurgia estetica e così la notizia, anziché certificare l’esistenza della perfezione, certifica che la perfezione non esiste o almeno è così rara che pure fra le celebrità si trovano solo dei fake. È una consolazione per chi spende ore a cercare il selfie ideale. E potrebbe essere un buon post-it da attaccare allo specchio per quando ci guardiamo scontenti. È poi una fake news anche che si tratti di una «ricerca scientifica di un team di scienziati» di Londra. Così viene presentata quasi ovunque, ma il Centre for advanced facial cosmetic & plastic surgery è lo studio di un chirurgo plastico, Julian De Silva, che non è primario d’ospedale né ricercatore universitario.
La sezione aurea, già usata in Egitto e nell’Antica Grecia, fu codificata durante il Rinascimento come una sorta di «proporzione divina» e identificata dal numero 1,618. Il Partenone di Atene è costruito su questa proporzione e così l’Uomo Vitruviano di Leonardo e la sua Gioconda, il cui volto è incastonato in un rettangolo aureo immaginario. Per i visi, si tratta di mettere in proporzione due diverse distanze: se lo spazio fra bocca e mento è pari a uno, quello in altezza fra le linee orizzontali di bocca e coda dell’occhio dev’essere 1,618. Lo stesso rapporto si auspica fra linea degli occhi e linea delle tempie, fra larghezza delle guance e altezza del volto. E ancora: se il naso è largo uno, la bocca deve essere larga 1,618. Stando a De Silva, Hadid si avvicina alla perfezione per il 94,35%. Nella top ten del volto più armonioso, Beyoncé è seconda, Amber Heard terza. Seguono Ariana Grande, Taylor Swift, Kate Moss, Scarlett Johansson, Natalie Portman, Katy Perry e Cara Delevigne.
Marco Klinger, responsabile della Chirurgia plastica di Humanitas Milano, però, crede poco alla formula applicata al millimetro: «Amo più il fascino che la bellezza regolare. Colpiscono prima uno sguardo o un sorriso e poi i lineamenti». Saveria Capecchi, sociologa specializzata in Media digitali e genere all’Università di Bologna, osserva che ormai nell’epoca degli influencer, non importa ciò che è vero o ciò che è falso: «La verità non è più un valore. Esistono influencer virtuali con le quali i follower interagiscono come se fossero reali». Sergio Givone, filosofo, professore emerito di Estetica a Firenze avverte: «Se bastasse una formula matematica per creare un capolavoro, ogni artigiano potrebbe riprodurre il David di Michelangelo. Ma la bellezza è fatta di grazia». Il consiglio del filosofo è riconoscersi nelle proprie imperfezioni, perché «l’imitazione della Hadid di turno produrrà sempre solo un’orribile maschera».