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 2019  ottobre 18 Venerdì calendario

Banksy è uno che potrebbe essere famoso ma preferisce l’anonimato

C’è, dipinge, tutti lo conoscono, ma nessuno sa come è fatto, perché nessuno lo ha mai visto. Di Banksy, che non né il suo nome né cognome, ma uno pseudonimo, abbiamo solo supposizioni, che la sua vita nascosta accentua: nato a Bristol nel 1974; ma potrebbe essere anche una donna. E le sue opere frutto di un circolo di sei writer che lo aiutano. Dipinge soprattutto sui muri, ma anche quadri contesi e superpagati da tanti collezionisti.I suoi murales, irriverenti e satirici, hanno fatto definire la sua una guerriglia art (in Italia abbiamo a Napoli La madonna con la pistola e a Venezia La Biennale non mi invita). È un apostolo umanista che raffigura gli aspetti negativi della nostra ricca società del benessere: la guerra, lo sfruttamento minorile, la manipolazione, l’inquinamento, la violenza della polizia, il maltrattamento degli animali, tutte opere che la sua arte trasforma in scene gradevoli e brillanti. «Il muro», ha detto Banksy, «è la più grande arma per colpire qualcuno».
Le sue opere sono di facile lettura e di ancor più facile persuasione. Egli odia i musei, dove le pitture sono per pochi, le sue sono fatte per essere viste da tutti durante l’intera giornata nei luoghi affollati. Come ha scritto Brad Pitt, «Banksy potrebbe essere famoso, ma lui preferisce l’anonimato».
Ora è esploso l’evento straordinario, a Londra da Sotheby. Banksy aveva fatto nel 2009 un grande quadro, intitolato Devolved Parliament («Parlamento devoluto», una regressione, dunque). Largo quattro metri e mezzo e largo due e mezzo raffigura e deride la Camera dei Comuni di Westminster. Esso rappresenta l’interno dell’aula, ma tutti i posti non sono occupati da deputati, bensì da scimpanzé.
Conteso da dieci collezionisti, è stato venduto in 13 minuti per 12 milioni di euro! Il record raggiunto da Banksy per un suo quadro fu quello di Keep it Spotless, che a New York nel 2008 era stato venduto per 2,25 milioni di euro. Forse ad alzare la quotazione del quadro di Banksy a una cifra pazzesca sono stati i recenti eventi politici inglesi: il parlamento chiuso, poi riaperto, per discutere di una Brexit che nessuno riesce a fare. Tanto che i parlamentari sono divenuti scimpanzé.
Ciò che lascia perplessi è la quotazione davvero altissima della pittura di un contemporaneo vivente. La storia della pittura moderna ci mostra grandissimi pittori che vissero nella nera miseria, i cui quadri sono oggi rivalutati alle stelle: il Ritratto del dott. Jacket di Van Gogh venne venduto a 127 milioni; il Nu couché di Modigliani fu pagato 170 milioni. Dei cui proventi purtroppo non poterono fruire.