Libero, 17 ottobre 2019
Biografia di Sebastiano Esposito
Non tutti i mali vengono per nuocere. Antonio Conte spera sia vero, perché l’infortunio di Alexis Sanchez lo pone in una condizione tale da dover scommettere forte su Sebastiano Esposito. Senza badare troppo alla retorica secondo cui un giovane rischia di “bruciarsi” se viene lanciato troppo presto: chi ha qualità, emerge. Il cileno dovrà operarsi e stare fuori per almeno 90 giorni, nei quali le opzioni offensive nerazzurre saranno drasticamente ridotte. All’orizzonte ci sono 7 partite nell’arco di 21 giorni: un ciclo terribile che l’Inter non può pensare di affrontare unicamente con la coppia Lukaku-Lautaro, più Politano in qualità di alternativa. Ed è qui che entra in gioco il baby Esposito, svezzato durante il pre-campionato e pronto a lavorare a tempo pieno con i più grandi per far fronte all’emergenza. Non è un mistero che Conte creda molto in lui, nonostante sia un classe 2002. Ma l’età è solo un numero per giovani talenti che già possiedono un bel mix di qualità tecniche, fisiche e mentali. Il caso di Francesco Totti in questo senso è emblematico, avendo giocato oltre 70 partite ufficiali con la Roma tra i 16 e i 19 anni. Adesso a 43 rischia di partecipare a un altro Mondiale, quello di calcio a 5 (proposta presentatagli da Montemurro, presidente federale del futsal).
TRA FRANCESCO E MAURITO Proprio allo storico capitano giallorosso si ispira Esposito, che viene da Castellammare di Stabia e si è formato nella stessa scuola calcio di Gianluigi Donnarumma. Al Pupone avrà pensato durante la finale Under 17 – vinta 3-1 dall’Inter contro la Roma – in cui ha realizzato una tripletta, con tanto di cucchiaio su rigore. «Mi è venuto spontaneo. Istinto e follia mi hanno spinto a segnare così. Totti è stato il mio idolo sin da piccolo», le parole di Esposito dopo quella partita. Alla leggenda giallorossa Sebastiano somiglia per movenze e caratteristiche tecniche, oltre che per la specializzazione nei calci di punizione. Senza però dimenticare l’influenza di Mauro Icardi, che ricorda per l’efficacia con la quale colpisce in area di rigore. Esposito è ormai un fuori categoria per le giovanili. Con l’Under 17 nerazzurra ha segnato 33 gol in 40 partite, con quella dell’Italia ha disputato un Europeo da trascinatore (4 reti e 2 assist tra girone, quarti e semifinali), mentre con l’Inter ha vissuto un pre-campionato da attaccante titolare.
ASPETTANDO LA PRIMA IN SERIE A
Tre indizi che fanno una prova: potremmo essere dinanzi a un grande talento italiano, l’ennesimo tra i nati alla fine degli anni ’90 e all’inizio di quelli 2000. Di tempo ne avrà tanto per determinare il livello della sua carriera, ma l’Inter va di corsa ed è per questo che ha deciso di lanciarlo subito in serie A. Chiedendogli, tra l’altro, un sacrificio importante: la rinuncia al Mondiale Under 17, che si svolgerà in Brasile dal 26 ottobre al 17 novembre. Rinuncia che Esposito ha accettato di buon grado, chiaramente determinato a sfruttare al meglio l’occasione che il caso gli ha presentato. Già in estate aveva assaporato il calcio che conta, giocando cinque partite su sei da titolare e meritando gli applausi di Conte. Con quest’ultimo che aveva anche pensato di farlo giocare contro il Lecce alla prima di campionato, in un San Siro dalle grandi occasioni. Ormai per il debutto in serie A è solo questione di giorni: l’Inter è attesa da Sassuolo, Parma, Brescia, Bologna e Verona prima della pausa novembrina per le nazionali. Sebastiano scalda il destro...