Corriere della Sera, 17 ottobre 2019
Ansia e sfiducia nei tre Big della Ue
Quel che tiene assieme le opinioni di italiani, francesi e tedeschi è una doppia convinzione: pensano che le cose siano uscite dai binari per quel che riguarda lo sviluppo delle loro società; ma dubitano che cambiamenti significativi siano in arrivo. Uno studio-sondaggio condotto dalla compagnia di assicurazioni Allianz ha intervistato un migliaio di persone in ciascuno dei tre maggiori Paesi della zona euro e ha riscontrato un grande desiderio di riforme: l’indice della necessità di cambiamento sviluppato da Allianz è oggi superiore a 60, in una scala dove 50 è il desiderio di status quo e tutto ciò che è sopra è bisogno di riforma. Il 59% dei francesi, il 58% degli italiani e il 46% dei tedeschi ritengono che le società in cui vivono vadano verso il peggioramento. Ma l’indice della fiducia sul futuro è sotto al livello 50 in ciascuno dei tre Paesi. I cittadini sono insomma accumunati da ansia sul presente e sfiducia nella capacità riformista dei rispettivi sistemi politici. Poi, i punti di vista cambiano. Il 79% degli italiani ritiene che la maggiore debolezza del Paese stia nella scarsa stabilità politica; le disuguaglianze arrivano solo terze, citate dal 75%, mentre per il francesi e i tedeschi sono il primo problema (in entrambi i casi al 71%). In Italia le misure politiche più richieste sono la riduzione della disoccupazione (71% ) e la promozione della crescita economica ( 64% ), mentre per il 71% dei tedeschi e il 66% dei francesi la prima necessità è garantire le pensioni. Guardando la Ue e l’euro, francesi e italiani sono più negativi che positivi (ma non li vogliono abbandonare): in Francia, solo il 19% giudica positiva la partecipazione alla Ue, contro il 40% che la vede male, e il 26% promuove la moneta unica mentre il 42% la boccia; in Italia, il 24% è pro Ue e il 27% pro euro, mentre i contrari sono rispettivamente il 36 e il 46%. In Germania c’è invece una maggioranza positiva netta in entrambi i casi. Cosa dovrebbe fare la prossima Commissione Ue? Il 56% dei tedeschi e il 52% dei francesi indicano prioritaria la protezione dell’ambiente e del clima; gli italiani spingono, nell’ordine, la crescita economica (61%) e il controllo dell’immigrazione (51%). Curioso che in Francia e Germania le opinioni negative sulla globalizzazione superino le positive, rispettivamente del 17 e del 28%, mentre in Italia la differenza netta è positiva per quasi il 10%.