Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2019  ottobre 17 Giovedì calendario

Sesta Scarpa d’Oro per Messi

Nessuno era mai riuscito a vincere la Scarpa d’Oro, premio che va al goleador più prolifico dei campionati d’Europa, per ben sei volte. Messi sì, lui c’è riuscito. L’argentino già era in volo davanti a tutti, ne aveva vinte cinque, contro le quattro del rivale Cristiano Ronaldo, le due due di gente come Eusebio e Gerd Muller. Lui sei. Con le 36 reti segnate nell’ultima Liga, Leo ha superato il francese Kylian Mbappé, che ne conta 33 nella Ligue 1. Terzo il nostro Fabio Quagliarella, con i 26 gol nella scorsa Serie A. 
Un successo, quello di Messi, che va ad aggiungersi a quelli ottenuti nelle stagioni 2009-10, 2011-2012, 2012-2013, 2016-2017 e 2017-2018. Piccoli traguardi personali che certificano numeri impressionanti se si considera che sono stati ottenuti in 15 anni di militanza nel Barcellona, nel corso dei quali ha disputato 455 partite di Liga e segnato 420 gol (692 presenze e 604 reti, considerate anche le coppe). Nell’ultima annata, Messi ha portato a casa la soltanto Liga, mentre la Champions è stata lasciata a Liverpool nella drammatica sera della rimonta dei Reds a Anfield e il Pallone d’Oro lasciato a Modric. I gol però sono quelli, nessuno glieli ha tolti. La Scarpa d’oro, in Italia, è stata vinta solo da Toni e Totti. Con quei gol la Pulce è riuscito a mitigare le delusioni di squadra. «Leo è il migliore al mondo», dice di lui Pep Guardiola, ex tecnico del Barcellona. E se lo dice lui... «Dedico questo premio alla mia famiglia – le parole di Leo, al quale i figli hanno consegnato il premio – La Champions è qualcosa di speciale e ogni anno vogliamo vincerla, ma siamo consapevoli che la Liga è la cosa più importante, è ciò che ti porta a competere in Europa. Comunque senza i miei compagni non avrei mai potuto vincerne neanche uno: questo è un trofeo per tutti, per l’intera squadra». Riconoscimenti d’obbligo e certo sentiti da parte di Messi che il 1/o maggio 2005 segnò il suo primo gol con la maglia blaugrana all’Albacete, un pallonetto su assist di Ronaldinho, e 14 anni più tardi è ancora il re dei bomber, dopo aver vinto cinque Palloni d’Oro, quattro Champions, tre Mondiali per club, dieci Liga, più coppe e coppette varie. Nella ultime dieci stagioni in Liga ha registrato una media monstre di 36,5 gol all’anno. Va da sé che queste performance vanno di pari passo anche col suo conto in banca che, grazie all’ultimo contratto (70 milioni lordi a stagione, pari a 35 netti, per un’operazione complessiva da 450 milioni), esclusi i diritti di immagine che non deve spartire col Barca. Significa 3.995 euro all’ora e 95.890 euro al giorno. Insomma, senza limiti in campo e fuori.