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 2019  ottobre 16 Mercoledì calendario

ILARY, FATTELA UNA DOMANDA: “VORREI FARE L’ATTRICE. MA NON MI CHIAMA NESSUNO...” – LA BLASI A “OGGI”: DA UN PO’ IL CINEMA MI INCURIOSISCE, MI PIACE AVERE NUOVE METE, NON MI SENTO ARRIVATA…” – LE CRITICHE PER EUROGAMES? VA BENE, VA MALE? IN OGNI CASO CE NE FAREMO UNA RAGIONE. NON È CHE MUORE QUALCUNO, SONO ALTRE LE TRAGEDIE!... TOTTI? SE NON FOSSIMO STATI SALDI, SAREMMO IMPAZZITI…” -

«Da un po’ il cinema mi incuriosisce, prima non ci pensavo proprio. Ma non mi chiama nessuno!». Così dice Ilary Blasi in un’intervista a OGGI, in edicola da domani. «Mi vergogno quasi a esprimere altri sogni, ma non nascondo che superato un obiettivo me ne prefiggo subito un altro. Se no che noia sarebbe la vita! Mi piace spingermi sempre oltre e avere nuove mete perché ho fame, non mi sento arrivata. Mi sento a metà percorso. Ma non è necessariamente solo di tv che parlo».

La conduttrice parla del programma che guida su Canale 5, «Eurogames». «Adoro il rischio, l’imprevisto, non voglio essere scontata. Mi piace osare anche con l’abbigliamento e se piovono le critiche vado dritta.  Ho rimesso in piedi un gioco amarcord che può piacere o no, ma mi assumo il rischio perché l’ho fortemente voluto. Va bene, va male? In ogni caso ce ne faremo una ragione. Non è che muore qualcuno, sono altre le tragedie!... Dati e risultati li lascio agli altri, non ci ho mai badato. Il dato di ascolto certamente è importante, non lo nego. Ma la personalità è più importante ancora».

E confida di non soffrire mai di ansia: « Non mi appartiene nemmeno come mamma».

Con OGGI Ilary Blasi parla anche di Totti: « La vita privata è stata impegnativa: eravamo giovani e ogni Velina e ogni Letterina si metteva col calciatore. Era un binomio scontato, erano storie che poi magari duravano poco. Anche la nostra sembrava destinata a finire. Per questo motivo venivano additate spesso terze persone fra noi. Se non fossimo stati saldi, saremmo impazziti… evidentemente era più forte il nostro mondo “interno”, visto che siamo ancora qui… È subentrata la protezione verso ciò in cui credevamo, spontaneamente, inconsciamente. Abbiamo sempre avuto una vita normale con i nostri amici, la nostra famiglia. Francesco, pur essendo “il Capitano”, provava a vivere la sua normalità. Ed è stata la protezione reciproca che ci ha salvati».