ItaliaOggi, 16 ottobre 2019
Periscopio
Nelle manovre, capita, i numeri scappano di mano. Dino Basii. Uffa newsIl problema non è cambiare idea. Il problema è che molti non cambiano tono, portando nella nuova fede lo stesso fanatismo zelante che professavano in quella vecchia. Massimo Gramellini. Corsera.
Ridiamo per non piangere: mentre i turchi bombardano i curdi, noi in Europa assegniamo il Nobel per la pace. Jena. La Stampa.
Ad ogni posto di lavoro creato da Amazon, due ne sono distrutti. Audrey Fournier. Le Monde.
L’Occidente è pieno di stalinisti e maoisti passati armi e bagagli (soprattutto bagagli) al capitalismo e di estremisti di tutti i colori convertiti al narcisismo. Massimo Gramellini. Corsera.
Se tassano le merendine, quando faccio la torta devo compilare il modulo F24? Alessandro Bersani. Web
Credo che i 5 stelle non siano in malafede volendo falcidiare il numero dei parlamentari. Sono davvero convinti di fare una battaglia per il rafforzamento della deomocrazia. E questo mi preoccupa ancora di più. Pier Ferdinando Casini, deputato Pd (Emanuele Lauria). la Repubblica.
Alla Casa Bianca, il prossimo 16 ottobre c’è chi farà notare al presidente Mattarella in visita da Trump che forse Giuseppi, che tante promesse aveva fatto, sta un po’ deludendo e che i suoi uomini più fidati stanno pasticciando. Ancora una volta, così come fu con Macron dopo Di Maio a braccetto con i gilet gialli, sarà un vecchio democristiano come Mattarella a metterci la pezza. Forse che con i venti autunnali, dopo il Vaticano, per la tardiva presa di posizione sull’eutanasia, e ora anche con gli Usa, sia già finita la bonaccia per Conte? Luigi Bisignani. Il Tempo.
Un giorno Sergio Lepri (per 28 anni direttore dell’Ansa) mi assunse e fu un direttore implacabile. Capitò che facessi un errore. Mi rimandò lo scritto cerchiato di blu, con due righe minatorie: «Perna, ricordi che io l’Ansa la dirigo ma lei ci lavora». Quando, in partenza per un quotidiano, andai a salutarlo, mi disse: «Ci pensi bene. Chi esce dall’Ansa non ci rientra». Ma poi mi abbracciò. Giancarlo Perna. LaVerità.
Il Parmesan è un’imitazione, a volte anche volgare, del nostro Parmigiano Rgggiano. Non ci può fare paura. Ce ne sono anche di buoni ma mediamente non lo sono. È come se io facessi una linea di abbigliamento e la chiamassi Brunella Cucinella. Oscar Farinetti, fondatore di Eataly, Un giorno da pecora. Rai Radio1.
Forse spariranno i nipoti: solo il Giappone procrea meno dell’Italia. E questo è colpa dell’edonismo sfrenato: i figli lo ostacolano. Siamo il popolo più debole della terra. Per mangiare, apriamo il frigo anziché sudare nei campi. Ci difendiamo dal resto del mondo con il colonialismo economico, che ha sostituito quello territoriale. L’impero romano cadde così, fra postriboli e spettacoli circensi. Non lavorava più nessuno. Dovette importare i barbari per fare le guerre e le opere idrauliche. Un tempo pensavo che le civiltà finissero per cause economiche. Ora invece sono certo che muoiono per decadenza dei costumi. Umberto Galimberti (Stefano Lorenzetto). Corsera.
I treni erano il mio mondo. Subivo un’attrazione irresistibile. Mi aggiravo per le stazioni, tra i binari, in attesa del loro arrivo o della loro partenza. La notte prima di coricarmi mi informavo. Sapevo tutto delle reti ferroviarie: gli scambi, i tempi, gli orari: Roma-Parigi; Bruxelles-Stoccarda; Milano-Belgrado. Desideravo crescere in quella ragnatela di numeri e di città che immaginavo bellissime. Mi dissi che da grande avrei fatto il facchino. C’era una cooperativa del socialismo emiliano dove andavo ad ascoltare i racconti di certi facchini ormai in pensione. Aspiravo al compito più basso, faticoso ma defilato e pur sempre in grado di farmi godere dei rumori dei treni, del brulichio delle persone che si agitano per partire o per arrivare. Si esalta la letteratura di viaggio e si ignora il luogo per eccellenza dove essa nasce. Tito Gotti Jo, Musicologo e direttore di orchestra (Antonio Gnoli). la Repubblica.
La carriera l’avevamo lasciata ai burocrati in uniforme, e a tutto quel goffo mondo che mangiava a passo di parata e si faceva fotografare con il cappello da bersagliere e la draghinassa del feroce saladino. Franco Monicelli, Il tempo dei buoni amici. Bompiani, 1975.
Arrivò la domenica della trasgressione massima, quella del sesso, la rinuncia a difendere la purezza, l’abiura alla promessa di non far piangere San Luigi, e insomma la violazione di tutte le siepi di gigli, le trincee, i reticolati, le mura, che l’educazione cattolica aveva eretto intorno alla donna rendendola così tanto misteriosa e desiderabile. Guglielmo Zucconi, La divisa da balilla. Edizioni Paoline, 1987.
L’onorevole è molto originale. L’appartamento che ha da noi, più che una casa, è un deposito. Ci passa solo qualche ora di giorno. Ma, di notte, non c’è mai… Per questo la chiamiamo il Pipistrello. Nantas Salvalaggio, Il salotto rosso. Mondadori, 1982.
Io ho sempre mostrato una severa selvatichezza. Sono stato raramente frequentatore di caffè e di saloni. Non ha quasi mai fatto parte di associazioni, nemmeno in America, dove si figura e si va avanti soltanto col mezzo dei clubs, politici, letterari o sociali. Il tenermi lontano dalle persone o dai gruppi fu dovuto al mio immancabile desiderio d’indipendenza. Giuseppe Prezzolini, L’italiano inutile. Rusconi libri, 1994.
A Milano mi divertono i Navigli, mi piace passeggiare al vicolo dei Lavandai e mangiare al Brellin. Marisa Laurito, attrice (Gabriella Mancini). Corsera.
Guardarsi assolutamente da certi luoghi, detti di tolleranza, che sono la perdizione di tanti incauti giovani ove si rovina l’anima e il corpo. Norme per conservarsi vero soldato cristiano da Manuale religioso del soldato, 1943.
Costretti a restare in calzini, in classe, dopo la ricreazione: succede agli alunni delle elementari Da Vinci di San Tommaso, ad Albignasego. Per lo stupore dei genitori. La motivazione di questo diktat della scuola sta nel fatto che, a causa dei tagli, mancano bidelli per le pulizie. Mattino di Padova, 11 ottobre 2019.
La loro intenzione era pagare il conto con il contenuto delle buste, cioè con i soldi che i parenti avrebbero dato loro come regalo di nozze. Invece quei soldi non erano sufficienti. È così che due sposi non hanno pagato il ristoratore di Sant’Ilario. I carabinieri li hanno denunciati. Gazzetta di Reggio, 10 ottobre 2019.
Quando un australiano compera un boomerang, come fa a buttare quello vecchio? Alessandro Bersani.
Chi tradisce solo con il pensiero è già sulla buona strada. Roberto Gervaso. Il Messaggero.