Anteprima, 15 ottobre 2019
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Biografia di Harold Bloom
Harold Bloom (1930-2019). Critico letterario statunitense. Autore di The Western Canon (Il Canone Occidentale). Docente di letteratura a Yale per 55 anni. «Aveva tenuto l’ultima lezione giovedì 10 ottobre, giorno dell’assegnazione dei premi Nobel 2018 e 2019, un riconoscimento verso cui fu spesso critico attraverso memorabili stroncature. “L’hanno dato ad ogni idiota di quinta categoria – disse –, da Doris Lessing, che ha scritto un solo libro decente quarant’anni fa, e oggi firma fantascienza femminista, a Jean-Marie Gustave Le Clézio, illeggibile, a Dario Fo, semplicemente ridicolo”. Stroncò anche Toni Morrison, con cui pure erano vecchi amici, dicendo che dopo Amatissima aveva scritto solo supermarket fiction, perseguendo una crociata socio-politica» [Taglietti, Cds]. «Aveva sempre amato posare da “vecchio”, sin dalla metà degli anni ’60, dopo quella che definiva la sua midlife crisis, quando nel bel mezzo del cammino sembrò aver perso la direzione della vita. Raccontava che a salvarlo fu Emerson, l’apostolo del sublime, che contese la sua anima all’altro angelo, o demonio, il pessimista e ironico Sigmund Freud. Dalla crisi nacque il suo libro forse più famoso, L’angoscia dell’influenza» [Fusini, Rep.]. Appassionato di Shakespeare. «Pose il Bardo, insieme a Dante, al centro de Il Canone Occidentale (1994), il suo saggio di maggior peso, tradotto in quarantacinque lingue e bestseller in molti Paesi che lo ha trasformato in un’ icona culturale con cui stabilì gerarchie e valori fra i grandi libri della tradizione letteraria occidentale. Da Molière a Goethe, da Cervantes a Tolstoj, nel libro Bloom raccontò i ventisei autori, prosatori e drammaturghi che hanno fondato il nostro modo di leggere, scrivere e pensare, “perché – scrisse – tutti hanno, o dovrebbero avere, un elenco di libri da leggere in vista del giorno in cui, fuggendo dai nemici, faranno naufragio su un’isola deserta”» [Taglietti, Cit.]. Aveva una cultura enciclopedica, leggeva in greco ed ebraico, in latino, yiddish, inglese, francese, spagnolo, tedesco, portoghese e italiano. È morto lunedì in un ospedale di New Haven, nel Connecticut.