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 2019  ottobre 15 Martedì calendario

Biografia di Charles Leclerc


Charles Leclerc, nato nel principato di Monaco il 16 ottobre 1997 (22 anni). Pilota automobilistico. Campione della GP3 nel 2016 e della Formula 2 nel 2017. Entrato nella scuderia Ferrari nel 2019, è il pilota più giovane della storia ad aver vinto un Gran Premio di Formula 1 con la casa del cavallino rampante • «Aveva 22 anni, Lewis Hamilton, quando esordì in Formula 1 sfiorando il Mondiale (per vincerlo l’anno successivo, nel 2008); per il battesimo del minorenne Max Verstappen cambiarono addirittura le regole. Equilibrio e sensibilità fuori dal comune, uomini nel corpo di ragazzini. Dicono che Charles appartenga a quella razza lì» (Daniele Sparisci, 7, 6/2019).
Titoli di testa «“Che cosa beve? Le prendo dell’acqua, tè freddo o Coca-Cola?” Charles Leclerc è un ragazzo educato e gentile, si avvicina al frigo del motorhome e poggia le bottigliette sul tavolo. Sorride e gesticola molto, ti fissa dritto negli occhi e parla un italiano perfetto con un inconfondibile accento francese. Ma quando sale in macchina diventa ferocissimo.. […] Raccontano che nei momenti chiave, prima delle qualifiche e della gara, lei entri in una specie di trance. Che riesca a isolarsi completamente dal mondo esterno. […] “In tanti me lo dicono, mi vedono diverso in quei momenti. Ma io, a dire il vero, non me ne accorgo. Di sicuro parlo molto meno, perché ripasso tutto quello che devo fare in macchina. Entro in una specie di bolla dove penso solamente a fare il tempo e ad andare più veloce» (Daniele Sparisci, Corriere della Sera, 29/9/2018).
Vita «Nato e cresciuto a Montecarlo, con il Gp nel salotto» (Sparisci 9/2018) • «Qual è il primo mezzo con cui ha percorso il circuito di Montecarlo, casa sua? “Il primo non ricordo, quello con cui ho fatto più giri è il bus per andare a scuola”» (Jacopo D’Orsi, La Stampa, 12/4/2019) • «Ho conosciuto il principe Alberto a cinque anni. Ha iniziato a seguirmi e da allora ha visto tutta la mia carriera. Ci sentiamo e ci vediamo spesso, è uno dei miei più grandi tifosi: non si perde una gara e mi incoraggia, con un messaggio o con una chiamata» • «Su Monaco circolano tanti stereotipi, se dici che non ci vivono solo i ricchi non ci crede nessuno. Sono gli stranieri ad avere tanti soldi, non i monegaschi “puri” come me. Mi considero fortunato perché papà poteva permettersi di comprarmi un kart per farmi cominciare, ma non navigavamo nell’oro e andando avanti siamo stati limitati perché l’automobilismo è uno sport costoso» (Sparisci 2019) • Charles è il secondo di tre fratelli. Sua madre fa la parrucchiera, suo padre, Harvé Leclerc, è un pilota di Formula 3, e non si perde un gran premio • «A quattro anni ero da un amico che aveva un appartamento proprio dopo la prima curva. Noi giocavamo con le macchinine in balcone, sotto sfrecciavano quelle di Formula 1. Eravamo bambini felici […] Io seguivo sempre quella macchina rossa di cui mi ero innamorato da subito. Mi piaceva Kimi (Raikkonen, ndr), ma soprattutto la Ferrari. A prescindere da chi c’era su» (Daniele Sparisci, Corriere della Sera, 1/3/2018) • «Mi finsi malato per saltare scuola e andare con papà alla pista di kart» (D’Orsi) • È la pista di go-kart di Brignoles, in Costa Azzurra, di proprietà della famiglia Bianchi, che il padre conosce bene • «Dopo mezzo giro me la cavavo bene…» (D’Orsi) • «A cinque anni un go kart è come una formula uno. È una freccia, un proiettile, è un missile, un razzo sparato nel cielo dei sogni e della fantasia. […]. Charles gira, gira e quando si ferma basta che si volti un attimo per trovarlo sempre vicino, sempre accanto a lui, prodigo di consigli. “Come sono andato, Jules?” domanda il bimbo al ragazzino di otto anni più grande, figlio del proprietario della pista» (Benny Casadei Lucchi, il Giornale, 19/5/2019) • È Jules Bianchi, diventa il suo migliore amico • «Per Charles era come un fratello maggiore: quante risate, quante lezioni […]. Jules lo trainava con una corda per indicargli le linee giuste, lo seguiva e aveva capito che avrebbe fatto strada» (Sparisci 2019) • «Jules Bianchi è paziente, gli assomiglia, hanno legato subito e gli fa da maestro. La vita è ancora e solo tanto bella e Charles e Jules la respirano a pieni polmoni» (Casadei Lucchi) • «Da bambino, non potevo accettare di perdere, il secondo posto non mi piaceva, non ero mai soddisfatto fino a quando non vincevo» (Sky Sport, 23/5/2019) • Max Verstappen è un suo rivale già da quei tempi. «Dica la verità: non vi sopportate voi due? “Ma no! Da piccoli neanche ci salutavamo perché confondevamo il pilota con la persona, eravamo immaturi. Adesso non mischiamo più le due cose, per fortuna”» (Casadei Lucchi) • «Ero troppo emotivo e sprecavo energie in cose inutili, ad arrabbiarmi. Ci ho lavorato insieme a degli specialisti e sono migliorato tantissimo» • «Il ragazzo è un perfezionista, e non solo al volante. Andava bene a scuola nonostante le lunghe assenze. Si portava i libri e studiava sotto un tendone, fra il fracasso e le chiavi inglesi dei meccanici» (Sparisci 2019) • Bianchi, il suo amico, fa parte del programma giovanile della Ferrari e gli apre le porte della casa di Maranello • «Lui non era ancora in F1, io giovanissimo lo aspettavo fuori dal cancello della pista di Fiorano. Lo stavano intervistando, io dovevo restare fuori perché non avevo il pass. Fissavo quel cancello nella speranza che un giorno sarei potuto entrare» (Sparisci 2019) • «Solo alla fine del 2011 ho capito che il sogno sarebbe potuto diventare realtà quando Nicolas (Todt, il manager: è il figlio del presidente della Fia, ndr) mi ha preso. Perché mio padre non aveva più soldi per finanziare la mia carriera» (Sparisci 3/2018) • «Ora è un’adolescente che va avanti e indietro, su e giù per i saliscendi tortuosi, dentro e fuori i mille tunnel della sua città […] È autunno, e la vita all’improvviso non è più solo bella, la vita è diventata terribilmente triste» (Casadei Lucchi) • Il 5 ottobre 2014, durante il Gran Premio del Giappone a Suzuka, a causa della pioggia battente Jules Bianchi perde aderenza alla curva sette ed esce di pista a duecento chilometri all’ora. Ci sarebbe una via di fuga, l’hanno costruita apposta, ma proprio lì, in quel momento, una gru mobile sta cercando di rimuovere la carcassa dell’auto di Adrian Sutil, uscito di pista il giro prima • «La Marussia è entrata sotto la gru con la parte anteriore, venendo premuta verso il basso dal peso del mezzo addetto allo spostamento delle monoposto ferme in pista e provocando una violenta decelerazione, divenendo così una sorta di freno. Dopo questa dinamica, la gru ha anche colpito il casco del pilota. Non avevamo mai visto una cosa del genere» (Andy Mellor, vicepresidente della commissione della sicurezza della Fia) • Jules ha un ematoma al cervello: non c’è niente da fare, muore dopo otto mesi di agonia. Aveva 25 anni • Charles è distrutto • «Oggi io corro anche per onorarlo, per ricambiare tutto quello che ha fatto per me» • «Non ha mai pensato nemmeno per un attimo a cambiare mestiere» (Sparisci 2019) • «È il 2017, nelle categorie minori ha vinto tutto, la Ferrari gli ha già messo gli occhi addosso, come Jules è entrato nella Academy di Maranello, lui e papà Hervé sognano, poi papà non sogna più. Se lo porta via all’improvviso un male incurabile. Pochi giorni dopo Charles deve correre in F2, in Azerbaigian, a Baku. Ha 19 anni. Ci va da solo, con la disperazione nel cuore e quella scritta sul casco: “Je t’aime papa”» (Casadei Lucchi) • «Questi lutti hanno cambiato la sua visione del rischio e della morte? “Mi hanno cambiato molto come persona, è stato difficile accettarli, ma l’approccio alle corse è rimasto lo stesso”» (D’Orsi) • Nel 2017 diventa campione del mondo di Formula 2, «con sette vittorie, otto pole e dieci podi in ventidue gare stagionali. Questo risultato convince la Ferrari a dargli una chance, aprendogli le porte della Sauber Alfa Romeo e facendolo sbarcare ufficialmente in Formula 1» (Quattroruote) • Charles pensa a suo padre e al suo migliore amico: «Per entrambi, il loro unico sogno era di vedermi in Formula 1. Scommetto che saranno felici lassù» • Nel settembre 2018, la Scuderia decide di farlo gareggiare assieme a Sebastian Vettel, al posto di Raikkonen: è il secondo pilota più giovane di sempre nella storia del Cavallino • Il 1˚ settembre 2019, in Belgio, Charles corre con il lutto al braccio. Il giorno prima, nella Formula 2, è morto in un incidente un altro suo amico, Anthoine Hubert, di 22 anni. Ma va fortissimo lo stesso e ottiene la sua prima vittoria in Formula 1. Sul podio non si stappa champagne • La domenica dopo vince anche il Gran Premio d’Italia • Erano nove anni che la Ferrari non arrivava prima a Monza. Vettel, per sbaglio, entrando in pista ostacola Lance Stroll, viene penalizzato e arriva soltanto tredicesimo • «Lassù, sul podio di Monza, sopra la marea rossa, c’è un ragazzo di ventuno anni che in poco più di sei mesi si è preso tutto: la Scuderia, l’amore del popolo della Ferrari. E probabilmente il futuro» (Mario Salvini, Gazzetta dello Sport, 8/9/2019) • «Il popolo ferrarista ha un nuovo profeta, consacrato ieri nel tempio più sacro, al termine di una gara per certi versi epica. Sì, perché Leclerc ha disputato una corsa davvero leggendaria, reggendo giro dopo giro alla pressione di Hamilton, proprio mentre il suo compagno di squadra per l’ennesima volta dimostrava di non sostenere proprio, non più, le situazioni difficili. E così il monegasco si è preso tutto: la vittoria, il cuore dei tifosi e, dettaglio non secondario, la squadra. Voto: 10 e lode, immenso» (la pagella di automoto.it) • È il suo trionfo • «La mia è un’età bellissima, ho quasi già paura di invecchiare. Fermerei questo momento per sempre» (a Alessandra Retico, la Repubblica, 30/8/2019).
Giudizi «È bravo e umile, ha lottato tanto per arrivare fin lì e vincerà» (la pilota Sophie Floersch) • «Un ragazzo di un talento incredibile. Ha fatto degli errori all’inizio dell’anno, ma ora si sta correggendo con una velocità sorprendente. Certamente la Ferrari ha fatto un investimento, una mossa che poteva comportare anche dei rischi, ma che sta ripagando in maniera incredibile» (Alex Zanardi) • «Il futuro è suo, o così almeno sperano dalle parti di Maranello. Non resta che attendere» (Quattroruote).
Stipendi Con la Alfa Romeo Sauber veniva pagato 123mila euro a stagione • Con il nuovo contratto biennale con la Ferrari dovrebbe guadagnarne 2 milioni a stagione (il suo compagno di scuderia Vettel ne incassa 49).
Ragazze Giada Gianni, della sua età, napoletana, sua fidanzata per quattro anni • A fine settembre 2019 lei ha scritto su Instagram: «Charles mi ha lasciato. Vuole dedicarsi solo alla Ferrari» • Ma secondo il settimanale Oggi, lui si è già messo con Charlotte Siné, figlia di Emmanuel Siné, direttore generale della Société des Bains de Mer, l’azienda del Principato che gestisce il settore dell’intrattenimento.
Idoli «Hamilton, Vettel o Verstappen? Chi sono i suoi riferimenti? “Nessuno, anche se rispetto tutti. Voglio solo concentrarmi su me stesso e lavorare sulle mie debolezze. Non potrei mai essere un nuovo Hamilton o un nuovo qualcun altro. Voglio essere Charles Leclerc nella migliore versione possibile” (Sparisci 3/2018) • «Qual è il tuo eroe della F1? “È stato sempre Ayrton Senna”» (Sky Sport).
Personalità «Mi considero una persona normale»
Curiosità È alto 1 metro e 79, pesa 69 chili • Ha un fratello più grande che lavora nella finanza e uno più piccolo, che corre in Formula 4: «Faccio il possibile per aiutarlo, però è importante anche che cammini con le proprie gambe» • Dice che sua mamma è preoccupatissima quando li vede gareggiare • «Guidare le piace anche fuori dalla pista? “Sì, se no non sarei così veloce in Formula 1, le cose che divertono vengono meglio. Ho una 488 Pista, la mia macchina preferita”» (D’Orsi, La Stampa, 12/4/2019) • Gioca a FIFA e guarda serie tv: la sua preferita è La casa di carta • Gli piace nuotare, andare in barca a vela e ha il brevetto di sub • Strimpella la chitarra e il pianoforte • Da bambino aveva paura di volare, ma oggi, per lavoro, non può farne a meno • «Segue la battaglia di Greta per il pianeta? “Difficile commentare, per uno che ama la Formula 1. Ma se a me piace il rumore e la velocità, credo che per il pianeta quella di Greta sia la visione giusta”» (Retico) • «Se non fosse diventato un pilota che cosa le sarebbe piaciuto fare? “O ingegnere nel motorsport, perché mi piace la matematica. Oppure architetto, tutto ciò che è design mi interessa” […] Si è dato un termine per vincere il Mondiale di F1? “Il prima possibile”» (Sparisci 2019).