La Stampa, 15 ottobre 2019
Biografia di Domenico Giani
Con l’uscita di scena di Domenico Giani, si chiude un ciclo ventennale in Vaticano. Il ciclo di un uomo abile e accorto, partito da molto in basso e salito in cima al mondo. Classe 1962, da Arezzo, Giani è un ex maresciallo della Guardia di Finanza che diventa ufficiale con concorso interno nel 1998 dopo diciassette anni di onorato servizio (gli ultimi 3 al Sisde), quando è promosso tenente. Per la sua carriera sembra un bel passo avanti. Invece un anno dopo è già in Vaticano, vice del mitico Camillo Cibin, che fu comandante della Gendarmeria per trent’anni.
Si racconta che l’arrivo in Vaticano sia merito innanzitutto del suo vescovo, monsignor Roberto Carraro, presule di Arezzo, ex ministro generale dei Cappuccini, molto influente in Vaticano a metà degli Anni Novanta, che lo raccomanda a Papa Wojityla e soprattutto al segretario privato, don Stanislao Dziwisz. Successivamente Giani avrà un rapporto ottimo con Tarcisio Bertone. Meno con l’attuale segretario di Stato, Pietro Parolin.
Giani prende servizio oltre il Portone di Bronzo, ma non rompe con la vita precedente. Per i primi cinque anni è semplicemente distaccato presso lo Stato Città del Vaticano. Gli scatta a distanza anche la promozione a capitano. Chiede il collocamento in congedo solo nel 2004 quando gli è chiaro che sta per subentrare al pensionando Cibin.
Nel frattempo, Giani dà nuovo impulso al corpo. Sovrintende alla riforma che trasforma il sonnacchioso Corpo della Vigilanza nell’attuale Gendarmeria e comincia, con lui e tramite lui, una lenta ma implacabile crescita di potere. Assomma compiti di polizia e di 007. Acquista un ruolo di protezione del Santo Padre che inizialmente era esclusiva della Guardia Svizzera e allo stesso tempo diventa organo di polizia giudiziaria (e gli effetti si vedranno nelle ficcanti indagini sul Corvo vaticano, che porterà Giani a individuare e arrestare la talpa nel Maggiordomo privato del Pontefice).
Il comandante diventa responsabile della sicurezza anche nei viaggi papali all’estero. Ne seguirà ben 70, attraverso tre Pontificati, diventando interlocutore delle polizie e dei servizi segreti di mezzo mondo. È talmente conosciuto che gli offrono il ruolo di vicedirettore esecutivo delle Nazioni Unite. Offerta rifiutata perché per il cattolico Giani è un privilegio servire i Papi.
Per meglio vigilare, allestisce una sala-intercettazioni e una sala operativa per il monitoraggio della posta elettronica e dei siti vaticani. Il suo ruolo s’accresce ancor di più quando ingloba la protezione civile e la trasparenza finanziaria. Si può dire che ormai non ci fosse angolo del Vaticano che sfuggisse al suo controllo. L’unico dettaglio che forse aveva sottovalutato è che oggi apprezzano piuttosto le qualità del suo vice, Gianluca Gauzzi Broccoletti. Un ingegnere.